Cina prima a lanciare passaporto vaccinale, ma esperti chiedono privacy e standard comuni

E’ la Cina a lanciare il primo ‘passaporto vaccinale’, con un programma appena attivato per consentire ai cittadini cinesi di viaggiare. Si tratta di un certificato digitale che mostra lo status vaccinale del soggetto con i risultati dei test e vi si può accedere attraverso la piattaforma social WeChat. Lo scopo del certificato è di “aiutare a promuovere la ripresa economica mondiale e facilitare i viaggi oltrefrontiera”, ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri cinese. Al momento però tale ‘passaporto’ – che può essere anche cartaceo – è solo disponibile per i cittadini cinesi e non è obbligatorio.

Intanto, però, per l’implementazione dei passaporti vaccinali medici e giuristi chiedono accesso alla tecnologia, adesione a standard internazionali, non discriminazione per accesso a vaccini e servizi, salvaguardia della privacy e standard digitali sicuri. In Italia il Garante Privacy ritiene che il trattamento dei dati relativi allo stato vaccinale dei cittadini a fini di accesso a determinati locali o di fruizione di determinati servizi debba essere oggetto di una norma di legge nazionale. E il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che l’Italia si muoverà in sintonia con l’Ue.

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