Covid in Cina, lockdown a Hainan, casi in Tibet dopo 920 giorni

L’isola di Hainan, destinazione turistica popolare in Cina, ha rafforzato i lockdown nel mezzo degli sforzi per frenare il peggior focolaio di Covid-19 degli ultimi due anni che ha causato ad agosto oltre 1.400 infezioni trasmesse a livello nazionale, di cui 982 sintomatiche. Almeno otto città e paesi, con una popolazione totale di 7 milioni di abitanti, hanno stabilito che i loro residenti non debbano lasciare il luogo in cui vivono se non per motivi necessari come i test Covid, fare la spesa o svolgere lavori essenziali. Mentre sono stati sospesi i servizi pubblici. Le misure rimarranno in vigore per periodi variabili, con il più breve previsto per alcune ore, mostrano i media. Circa 25.000 turisti, sugli 80.000 totali, sono rimasti bloccati a Sanya, la città più colpita e meta popolare del turismo domestico, con l’obbligo di quarantena e di ripartenza solo dopo 5 test in sette giorni.

Lo stesso Tibet, dopo un’assenza di 920 giorni, ha registrato 4 infezioni domenica, dopo l’ultima risalente a gennaio 2020. I contagi, tutti asintomatici, sono stati diagnosticati a quattro viaggiatori, di età compresa tra i 47 e i 61 anni, a circa 400 chilometri a sudovest del capoluogo Lhasa.

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