Pernottamenti alberghieri in aumento nel 2017 in Ticino. La crescita è stata del 7,7% ed ha interessato tutte e quattro le regioni del Cantone. L’aumento del tasso di occupazione delle camere è un segnale positivo per stimolare ulteriori investimenti. Anche per il 2018 l’Osservatorio del turismo prevede un’ulteriore crescita.
Dopo un aumento del 4,6% nel 2016, anche il 2017 è stato caratterizzato dal segno del più con una crescita del 7,7%. Secondo le indagini ufficiali pubblicate dall’Ufficio federale di statistica (UST), lo scorso anno si è infatti chiuso con un totale di 2.455.099 pernottamenti e di 1.185.108 arrivi (+ 8,7%). Considerando l’intero biennio 2016-2017, il Ticino è la regione svizzera che è cresciuta maggiormente (+12,6%), seguito da Vaud (+8,1%) e Basilea (+7,6%). Risultati buoni, a differenza dello scorso anno, anche per tutti i Cantoni svizzeri: a livello nazionale i pernottamenti sono aumentati del 5,2%.
“L’andamento del 2017 ci ha permesso di raggiungere livelli paragonabili a quelli del 2010. È stato, senza ombra di dubbio, un anno eccezionale: l’apertura di AlpTransit e la campagna straordinaria che abbiamo condotto su un triennio grazie al credito votato dal Parlamento hanno contribuito al rilancio del settore. Abbiamo dato vita a progetti come Ticino Ticket o l’iniziativa ‘On Board Concierge Service’, senza dimenticare le azioni condotte in collaborazione con colossi come Raiffeisen e Migros. Oggi raccogliamo dunque il frutto di quanto seminato negli scorsi anni”, ha detto il direttore di Ticino Turismo Elia Frapolli.
A segnare un balzo in avanti sono stati soprattutto il mercato svizzero (+9,3%), quello germanico (+3,1%) e, più in generale, quello europeo (+3,8%). Tra i mercati extra europei si segnalano in particolare le crescite importanti di USA (+11,5%), Cina (+10,7%) e India (+33,9%).
“È senza dubbio soprattutto l’andamento del mercato svizzero che oggi ci permette di sorridere – prosegue Frapolli – La crescita generale dei mercati europei sta ad indicare che il problema legato al tasso di cambio è giunto a una stabilizzazione. I dati positivi relativi a molti mercati lontani dimostrano tuttavia l’importanza di continuare ad aprirsi anche al resto del mondo, seguendo una strategia di diversificazione che ci permette di avere nuovi ospiti, in stagioni diverse e con interessi altrettanto diversificati. I volumi, per ora, sono ancora moderati ma questi turisti saranno sempre più fondamentali in futuro”.
I dati evidenziano un altro aspetto interessante: l’aumento dei pernottamenti è in controtendenza rispetto all’evoluzione del numero di hotel, in continuo calo, e a quello dei letti che non aumentano. “I tassi di occupazione delle camere crescono, questo significa che non c’è momento migliore di quello attuale per investire nel turismo – conclude Frapolli – È importante dare slancio all’intero settore con nuovi investimenti a vari livelli ma anche, e soprattutto, dare vita a nuove strutture ricettive”. Infine, anche per il 2018 l’Osservatorio del turismo prevede un’ulteriore crescita pari al 2,6%.