Dalla Grecia alla Tanzania il mondo comincia a riaprirsi al turismo

Primi segnali incoraggianti per il turismo dopo il blocco di quasi tre mesi che ha comportato la chiusura delle frontiere in quasi tutto il mondo. I leader di Serbia, Bulgaria, Grecia e Romania – in un vertice quadrilaterale in videoconferenza – hanno deciso di aprire le rispettive frontiere a partire dal prossimo 1 giugno, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione e sicurezza contro il contagio da coronavirus. In particolare, la Grecia si è detta d’accordo per la riapertura dei confini il primo giugno per i viaggi d’affari, i lavoratori stagionali e i componenti familiari residenti in altri Paesi, e ha anche annunciato che l’apertura delle frontiere per i viaggi turistici avverrà per il suo Paese a partire dal 15 giugno.

Inoltre, anche l’isola di Cipro sarà pronta ad accogliere nuovamente i turisti dal 15 giugno, una volta attuati i protocolli per il settore, con la speranza di recuperare circa il 30% del numero di arrivi dell’anno scorso.

E anche la preannunciata quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutte le persone che arriveranno nel Regno Unito dall’estero o vi rientreranno, con o senza sintomi di coronavirus, potrebbe non valere per alcuni collegamenti con Paesi a basso tasso di diffusione di Covid. La notizia diffusa dalla stampa britannica evidenzia l’ipotesi di “ponti aerei” esentati dalla misura restrittiva avanzata dal ministro dei Trasporti, Grant Shapps, di fronte alle proteste dell’industria del turismo.

Oltreoceano, la Colombia ha annunciato che adotterà un sigillo di biosicurezza creato con l’obiettivo di generare fiducia nei viaggiatori e consumatori, ridurre al minimo i rischi di contagio dal virus e incoraggiare il turismo nel Paese. Il sigillo, denominato “Check in certificato, Covid-19 biosicuro”, sarà una certificazione valida per due anni. Il ministero del Commercio, dell’Industria e del Turismo terrà un registro dei fornitori di servizi, attrazioni e destinazioni turistiche a cui sarà concesso il sigillo.

E si allentano le restrizioni anche in Tanzania: gli stranieri in arrivo non saranno più sottoposti a una quarantena obbligatoria di 14 giorni. Le nuove linee guida, infatti, richiedono semplicemente uno screening all’arrivo dei viaggiatori, “tenuti a compilare in modo veritiero il modulo di sorveglianza del viaggiatore disponibile a bordo o in qualsiasi altro mezzo di trasporto e presentarlo alle autorità sanitarie portuali all’arrivo”. Questa mossa relativa ai viaggi è stata interpretata come un gesto del governo che vorrebbe dimostrare che l’epidemia è sotto controllo, in contrasto con quanto affermato da altre parti secondo cui i contagi e i morti sono in aumento.

 

editore:

This website uses cookies.