Oltre 10.000 lavoratori degli hotel Usa sono stati in sciopero durante l’affollatissimo weekend del Labor Day, che tradizionalmente chiude l’estate americana. I dipendenti di 24 alberghi da Boston alla costa occidentale, fino alle Hawaii, hanno incrociato le braccia, come spiega Unite Here, il sindacato di categoria, non solo per una paga migliore, ma anche per migliori condizioni di lavoro, tra cui il ritorno della pulizia automatica giornaliera delle camere che molti hanno abbandonato durante la pandemia.
“Siamo in sciopero perché l’industria alberghiera è uscita dai binari – ha affermato Gwen Mills, presidente internazionale del sindacato – Durante il Covid tutti hanno sofferto, ma ora l’industria sta realizzando profitti record mentre lavoratori e ospiti sono rimasti indietro. Troppi hotel non hanno ancora ripristinato i servizi standard che gli ospiti meritano. I lavoratori non guadagnano abbastanza per sostenere le loro famiglie. Molti non possono più permettersi di vivere nelle città in cui accolgono i clienti”. Gli hotel interessati dallo sciopero sono ancora aperti, ma gli ospiti devono vedersela con uno staff ridotto, incapace di fornire servizi completi.