Il boom turistico di Israele, non più solo meta religiosa

Fino a dieci anni fa era considerata una destinazione prettamente religiosa. Oggi, invece, viene scelta dal 51% dei turisti per motivi di piacere. Stiamo parlando di Israele, un Paese dove la mattina si scia e il pomeriggio si fa il bagno in spiaggia, dove ci sono città in cui è possibile mangiare, bere, comprare e divertirsi a tutte le ore del giorno. Così descrive il suo Paese il direttore generale del ministero del turismo israeliano Amir Halevi che a Roma parla di un boom di turisti italiani nei primi 6 mesi del 2014, in crescita del 28% rispetto al 2013. Ma non nasconde che l’estate appena trascorsa è stata molto complicata a causa della situazione nella striscia di Gaza ma sottolinea: “Guardiamoci intorno. Da una parte del mondo ci sono inondazioni, dall’altra eruzioni, dall’altra ancora cicloni ma questo non ferma il turismo. Il nostro è un Paese sicuro che ha tante attività diverse da proporre. Il mercato italiano è il sesto per Israele, abbiamo registrato una forte crescita anche dei turisti russi. Tra i mercati europei il primo posto è occupato dalla Germania mentre restano al top gli americani”.    

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