In Cina boom di turismo e consumi per la Golden Week

Durante la Golden week, il ponte festivo di 5 giorni del Primo Maggio, la Cina ha registrato 274 milioni di viaggi turistici nazionali, in aumento del 71% sullo stesso periodo del 2022 e del 19% sull’analogo del 2019, l’ultimo anno prima della pandemia del Covid-19. E’ quanto ha riferito il ministero della Cultura e del Turismo di Pechino, secondo cui il giro d’affari generato dai flussi turistici è stato pari a 148 miliardi di yuan (21,4 miliardi di dollari), in rialzo del 129% sul 2022 e dello 0,7% sul 2019.

Le ferrovie statali cinesi hanno dichiarato di aver trasportato una media di 15 milioni di passeggeri al giorno durante le vacanze, hanno riportato i media statali, mentre Qunar, piattaforma di viaggi online, ha detto che il numero di passeggeri aerei ha raggiunto livelli considerevoli con un 30% circa in più di prenotazioni sul 2022 e il 50% sui livelli prepandemici, mentre le prenotazioni alberghiere nelle città popolari erano quasi il doppio rispetto ai valori pre-Covid.

Si tratta di segnali incoraggianti sulla ripresa economica dato che la leadership cinese conta molto sui consumi a fronte di un sistema produttivo che stenta a ripartire a causa della debole domanda internazionale. La forte ripresa dei viaggi è stata un elemento positivo a maggior ragione dopo la debole espansione del 3% registrata dal Pil nel 2022, ai minimi degli ultimi decenni. Il governo centrale ha fissato un obiettivo di crescita prudenziale di “circa il 5%” per il 2023, mentre molti economisti si aspettano un ritmo più veloce. Per altro verso, la Golden week ha dimostrato che la domanda è forte e che i risparmi in eccesso accumulati negli ultimi due o tre anni stanno contribuendo a sostenere i consumi, sulla cui durata tuttavia pesano varie incognite, tra cui un tasso di disoccupazione elevato (quella giovanile tra i 16 e i 24 anni sfiora il 20%) e la persistente debolezza del settore immobiliare.

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