Nel 2020 si è registrato un crollo dei turisti in stranieri in Giappone a causa delle restrizioni per la pandemia del coronavirus che di fatto hanno bloccato gli ingressi nel Paese. Per l’intero 2020 il numero dei visitatori provenienti dai paesi esteri ha registrato un crollo dell’87,1%, a quota 4.120.000. Si tratta di appena il 10% delle previsioni antecedenti al posticipo delle Olimpiadi di Tokyo.
L’esecutivo dell’allora premier Shinzo Abe puntava a un obiettivo di almeno 40 milioni di presenze nell’anno appena concluso, complice il previsto svolgimento dei Giochi estivi nell’estate del 2020. In maggio le presenze sono scese del 99,9%, dicono i dati statistici, a meno di duemila turisti, dopo l’introduzione delle restrizioni alle frontiere per contenere la diffusione del virus. Anche in dicembre la flessione ha sfiorato il 98%, confermando un trend negativo per il 15/esimo mese consecutivo. Il calo riguarda anche i cittadini giapponesi che hanno compiuto viaggi all’estero, a quota 3,17 milioni per l’intero 2020, un declino pari all’84,2%, e anche in questo caso il maggiore in oltre 50 anni