In Terrasanta pesa il Natale senza stranieri, non bastano le prenotazioni locali

Quello 2021 sarà il secondo Natale sarà senza turisti e pellegrini in Terra Santa. A fotografare la situazione il Custode padre Francesco Patton che lamenta il divieto di ingresso in Israele per gli stranieri deciso dal governo di Naftali Bennett fino al 22 dicembre.
“Le nuove restrizioni – ha sottolineato il Custode – bloccano la possibilità di fare il Natale in Terra Santa per i cattolici, probabilmente anche per gli ortodossi che festeggiano a gennaio. Va detto inoltre che gli Israeliani continuano a viaggiare all’estero e a rientrare nel Paese. Non mi pare ci sia reciprocità. Il danno – ha aggiunto – non è solo globale, ma anche locale visto che i cristiani di Betlemme che vivono dell’industria del pellegrinaggio sono penalizzati e subiscono un danno economico eccessivo, così come a Nazareth in Israele”.
Le recenti restrizioni sono state però difese dal premier Bennett: “Qualcuno – ha ripetuto – ha detto che siamo stati esagerati. Ora invece – ha sottolineato – tutti capiscono che non lo eravamo”.
Fatto sta che già da ora Betlemme (Cisgiordania) e Nazareth, come  Gerusalemme, sono lo specchio di una crisi sempre più grave che si sperava di evitare prima dell’arrivo di Omicron. Piazza della Mangiatoia – davanti la Basilica della Natività a Betlemme – e la Basilica dell’Annunciazione a Nazareth sono vuote. I grandi alberi di Natale innalzati la prima domenica di dicembre fanno risaltare ancora di più con le loro mille luci l’attuale desolazione rispetto alla folla prima del Covid.
“Il 50% della nostra economia – ha detto di recente ai media il sindaco di Betlemme Anton Salman – è ferma. Anche quest’anno, alcuni alberghi non potranno riaprire perché non ci sono abbastanza clienti e i costi corrono”. Poche prenotazioni anche al ricercato ‘Walled off’ albergo cult concepito dall’artista inglese Banksy. Tutti sperano che le restrizioni cadano e che la fine dell’anno possa riportare un po’ di movimento. “Gran parte delle prenotazioni arrivate – ha ammesso Haim Salamy, general manager del Ramada Hotel di Nazareth – sono state cancellate dopo che il governo ha vietato l’ingresso dei turisti e degli stranieri in Israele. La pandemia ha colpito maggiormente l’industria del turismo. Nonostante siamo aperti al 20% delle nostre capacità, non facciamo profitti. Stiamo solo perdendo soldi”.

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