In alcune mete turistiche negli Usa il numero di visitatori è cresciuto esponenzialmente grazie alla popolarità sui social media. Tra queste c’è il panoramico Horseshoe Bend, nell’Arizona dei canyon, diventato una delle destinazioni più richieste tra i parchi nazionali americani.
Secondo i funzionari locali una decina di anni fa i turisti erano meno di 40 mila l’anno, mentre ora il National Park Service, che gestisce l’Horseshoe Bend come parte della Glen Canyon National Recreation Area, stima che arrivino a due milioni.
La ragione principale? La popolarità sui social media. “Prima di Instagram nessuno parlava dell’Horseshoe Bend, era un luogo come un’altro sul fiume”, spiega Levi Tappan, sindaco di Page, cittadina di 8.000 abitanti da cui partono la maggior parte dei tour.
“Credo ci sia parecchia motivazione per ottenere una bella foto da postare sul proprio profilo Instagram”, dice invece Vanessa Ceja-Cervantes, portavoce del parco del Grand Canyon.
Con la popolarità, però, sono aumentati i problemi, dal traffico alla spazzatura, e purtroppo anche il numero di incidenti mortali di turisti alla ricerca della foto perfetta. Dal 2017 cinque persone sono morte cadendo dall’Horseshoe Bend, mentre prima di allora, l’ultima vittima risaliva al 2010. E nell’aprile scorso, tre persone sono morte in meno di due settimane nel Grand Canyon.