La Repubblica Dominicana ha nuovamente autorizzato l’attività turistica con l’arrivo di alcuni aerei provenienti da Porto Rico, New York e sud del territorio statunitense negli aeroporti ‘Las Americas’ di Santo Domingo e Punta Cana. Il quotidiano Listin Diario sottolinea l’importanza della riapertura per il settore turistico che incide per quasi il 10% del Prodotto interno lordo (Pil) del Paese, e dà lavoro direttamente e indirettamente a circa 300.000 persone. Dato che gli effetti della pandemia da coronavirus non sono ancora del tutto scongiurati – la Repubblica Dominicana è al nono posto per contagi (33.387) in America latina, con una mortalità relativamente bassa (754) – il governo ha predisposto stretti protocolli di bio-sicurezza negli scali aeroportuali, limitando inoltre la capacità degli alberghi al 30% delle loro capacità.
Roberto Rodríguez-Marchena, portavoce del governo dominicano, ha anche ricordato che il presidente Danilo Medina ha revocato il decreto di stato di emergenza che era stato firmato il 19 marzo scorso per l’emergenza coronavirus.
“La Repubblica Dominicana – ha sottolineato – i suoi hotel e le sue spiagge, accolgono con simpatia, applicazione rigorosa dei protocolli e l’allegria della sua gente a dominicani e stranieri che desiderino godersi vacanze sane e divertenti”.
Da parte sua il ministero del Turismo in un comunicato ha stimato che durante il mese di luglio arriveranno sugli aeroporti internazionali dell’isola oltre 400 voli di compagnie aeree da varie parti del mondo, soprattutto Stati Uniti e Europa. Per quanto riguarda infine le crociere, la situazione è ferma, dato che i porti dominicani non hanno ricevuto nessun avviso da parte delle compagnie che operano in questo settore.