La Tunisia è sicura e la ministra del turismo vuole diversificare offerta

“La Tunisia è un Paese sicuro che può essere visitato tranquillamente”. E’ questo il messaggio che la ministra del Turismo tunisino, Selma Ellouni Rekik, lancia ai visitatori stranieri, smentendo notizie allarmistiche e falsi video circolati sul web circa presunti rischi legati al terrorismo islamico. “Certamente la situazione in Libia – spiega in un’intervista all’ANSA – non ci aiuta ma le nostre frontiere sono assolutamente impermeabili a qualunque tentativo di infiltrazione. Non c’è nessun problema di sicurezza in Tunisia, è tutto sotto controllo”.    

Dalla caduta di Ben Alì nel gennaio 2011, con il varo della nuova Costituzione, le prime elezioni democratiche e la nascita di un governo di coalizione che intende guidare il paese per i prossimi cinque anni, la Tunisia è oggi uno dei paesi politicamente più stabili del Nord Africa.

E sul rilancio del turismo in Tunisia, la ministra ha le idee chiare: la sua parola d’ordine è diversificare l’offerta. “Fino ad ora – spiega – l’80% del nostro mercato era rivolto al turismo balneare. Adesso vogliamo puntare anche su altri settori come il turismo culturale, valorizzando i nostri siti archeologici come Cartagine, El Jam o il Museo del Bardo dove è custodita la più ricca collezione di mosaici romani del mondo;  vogliamo promuovere il golf e la talassoterapia, in cui siamo i secondi al mondo dopo la Francia, o ancora siamo intenzionati a sviluppare il turismo sahariano nelle aree interne del Paese”.

Per raggiungere questi obiettivi la ministra indica anche alcune parole d’ordine: “Migliorare la qualità; potenziare il trasporto aereo e marittimo; aumentare l’offerta turistica”.    

Un appuntamento importante è rappresentato anche da Expo 2015. “Il 27 maggio – annuncia – ci sarà la Giornata della Tunisia, con la presenza a Milano dei vertici istituzionali e politici del Paese. Sarà l’occasione per presentare non solo i nostri prodotti gastronomici, ma anche la nostra offerta turistica”.     

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