All’orizzonte c’è una possibile ripresa del turismo in Libano, in particolare dai Paesi arabi del Golfo, dopo le tensioni nella regione degli ultimi anni. Lo dimostra il volo unico di prova effettuato a Beirut da un Airbus A380 della Emirates. Organizzando il volo, la compagnia di Dubai ha voluto testare le capacità dell’aeroporto Rafic Hariri di Beirut, l’unico a gestire i collegamenti passeggeri in Libano.
Gli arrivi turistici nel Paese dei Cedri hanno toccato un massimo di 2,16 milioni nel 2010, per precipitare poi a causa delle tensioni e dei conflitti, in particolare in Siria, che hanno sconvolto la regione a partire dalle cosiddette Primavere arabe del 2011. Nel 2017 il settore ha visto una parziale ripresa, con l’arrivo di 1,85 milioni di turisti. Ma a partire da novembre l’Arabia Saudita, gli Emirati arabi uniti, il Kuwait e il Bahrain, che tradizionalmente garantiscono un forte afflusso di visitatori, hanno invitato i loro cittadini a non recarsi in Libano a causa delle tensioni scaturite dalle dimissioni del premier libanese Saad Hariri, annunciate da Riad e poi ritirate in seguito al suo rientro in patria. Intanto, l’incaricato d’affari saudita a Beirut ha detto che “è allo studio” una possibile revoca del bando ai viaggi in Libano.