Londra annuncia quarantena per tutti ma la Spagna apre da luglio

Partirà dall’8 giugno l’annunciata quarantena obbligatoria di 14 giorni per chiunque arriverà o rientrerà nel Regno Unito: pena multe salate e a dispetto della furia di compagnie aeree e tour operator. Il provvedimento, destinato a essere rivisto ogni tre settimane, varrà inizialmente per gli arrivi con ogni mezzo e da ogni Stato con l’unica eccezione dell’Irlanda o di categorie come autisti di camion, medici impegnati contro il Covid-19 e lavoratori agricoli stagionali. Mentre la Francia, che sperava d’essere esentata, già si “rammarica” e promette “reciprocità”.

I visitatori, salvo essere respinti, dovranno lasciare ai controlli di frontiera l’indirizzo del sito di quarantena e un numero di telefono in modo da essere rintracciabili: previste ammende da 1000 sterline (oltre 1100 euro) per i trasgressori. Le sistemazioni consentite per l’auto-isolamento includeranno case proprie, di familiari e di amici, o anche hotel. In mancanza di prenotazioni, il governo s’impegna a indicare un albergo, che andrà pagato regolarmente. Nei 14 giorni non si potrà uscire neppure per fare la spesa che dovrà essere fornita da altri e non si potranno ricevere visite se non di chi provvederà all’assistenza essenziale.

La ministra dell’Interno Priti Patel ha spiegato che il governo intende aiutare l’industria turistica, ma che “la riapertura” va attuata “in modo sicuro e responsabile”. La quarantena, ha d’altro canto osservato, “non equivale alla chiusura delle frontiere”, né modifica la raccomandazione generale ai britannici di non prenotare per ora vacanze e compiere solo viaggi “di assoluta necessità”.

Mentre l’ipotesi di “corridoi aerei” aperti con alcuni Paesi meno colpiti dal Covid-19, evocata giorni fa dal titolare dei Trasporti Grant Shapps, per cercare di dare un minimo di sollievo al turismo estivo, è stata derubricata a “un opzione non per l’oggi, ma per il futuro”.

Ma in ballo, nel settore dei viaggi, ci sono gli interessi di operatori già pesantemente colpiti dalla paralisi quasi totale del lockdown. Tim Alderslade, numero uno dell’organizzazione britannica di categoria dei vettori aerei (Airlines UK) denuncia la quarantena come una scelta “assurda a questo punto”. Non senza invocare “un approccio di buon senso”, limitato all’introduzione di misure di sicurezza sanitarie a bordo dei velivoli come quelle raccomandate dall’organismo di consulenza scientifica dell’Ue; o almeno il via libera a qualche “corridoio aereo”. Sulla stessa linea Virgin Atlantic, la compagnia di Richard Branson. Mentre il colosso irlandese low cost Ryanair, il cui patron, Michael O’Leary, aveva già definito “idiota” l’indicazione del governo Johnson, è ancora più polemico: fino a liquidare la quarantena britannica come una misura “non scientifica e completamente inapplicabile”.

Intanto in Spagna il premier Pedro Sanchez ha annunciato che a partire da luglio riprenderà l’ingresso dei turisti stranieri in Spagna in condizioni di sicurezza. Inoltre, il premier incoraggia gli spagnoli a pianificare le loro vacanze adesso. “Garantiremo che i turisti non corrano alcun rischio e che non ci portino alcun rischio. Non c’è contrasto tra salute e affari”, ha concluso.

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