Marocco, il mondo del turismo in piazza chiede riapertura frontiere

Sotto lo slogan “riaprite le frontiere” un folto gruppo di professionisti del turismo si è dato appuntamento a Marrakech per chiedere la riapertura delle frontiere del Marocco, chiuse dal 29 novembre scorso. A ridosso della data di riapertura, fissata per il 31 gennaio, il timore che il governo possa prolungare la chiusura allarma molti. “Se non riaprite, Marrakech muore, il Marocco muore”, si legge sugli striscioni.

Il piano d’urgenza di oltre 2 miliardi di dirham (circa 200 milioni) stanziato in finanziaria a sostegno del settore non soddisfa le aspettative. “Hanno escluso le agenzie di viaggio e non si capisce il perché”. “C’è assenza di visione”, lamentano i manifestanti che hanno consegnato una nota dettagliata al prefetto della regione, prima di scendere in piazza.

Resta il fatto che al momento il Marocco è uno dei pochi Paesi chiusi nel mondo, e non solo al turismo. Numerosi marocchini oltre che stranieri residenti in Marocco non sono stati rimpatriati.

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