“Ora come non mai c’è bisogno di pellegrini in Terra Santa”. Lo ha detto monsignor Liberio Andreatta, responsabile dell’Opera Romana Pellerginaggi (Orp), che sta guidando un viaggio tra Israele e Palestina con un’ottantina di fedeli provenienti da diverse parti d’Italia tra cui Matera e Potenza. “Si può dire – ha osservato in una dichiarazione rilanciata dall’ufficio stampa dell’Orp – che in questo Paese i pellegrini costituiscano il terzo popolo, dopo quello di Israele e di Palestina, un popolo itinerante nei luoghi sacri a tutte le religioni, a quella cristiana come all’ebraica e alla musulmana. Il popolo dei pellegrini è una parte integrante della popolazione locale e se viene a mancare, manca un pezzo del Paese e con esso – avverte Andreatta – anche un futuro di pace”.
Il pellegrinaggio, cominciato lunedì scorso, ha già toccato Gerusalemme, Betlemme e il lago di Tiberiade e Nazareth. “Qui è veramente tutto sotto controllo – ha osservato monsignore Andreatta – a Gerusalemme come a Betlemme o a Nazareth, nessuno ha il benché minimo interesse ad amplificare le difficoltà e men che meno a creare situazioni di pericolo o anche solo di disagio, non fosse altro che per banali ragioni economiche… Mai è stato torto un solo capello a un pellegrino”.
Il gruppo di pellegrini atterrato a Tel Aviv e guidato da monsignor Andreatta, è stato accolto da Amir Halevi, direttore generale del Ministero del Turismo di Israele e da Avital Kotzer Adari, che dalla metà di agosto assumerà la direzione dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo a Milano.
Un incontro sereno durante il quale sono stati confermati tutti gli impegni organizzativi comuni, come l’ormai tradizionale “Cammino Internazionale di Pace Giovanni Paolo II” che avrà luogo il prossimo 23 ottobre.