Natura, cultura e Sud Italia per lo sviluppo del turismo in Tanzania

In quale area del mondo il turismo crescerà di più tra il 2010 e il 2030? L’Unwto sembra non avere dubbi e mette al primo posto l’Africa per la quale prevede un aumento di oltre il 160% dei visitatori. Il continente deve attrezzarsi per ricevere una volta e mezzo i suoi ospiti attuali nonostante debba confrontarsi ancora con emergenze umanitarie, instabilità, tensioni. Di certo c’è che natura e cultura sono i grandi patrimoni su cui può puntare. Il primo, più conosciuto, sfida il costo della salvaguardia, i facili guadagni della caccia di frodo, la modernizzazione forzata. Il secondo, ancora da valorizzare, non è solo forti espressioni del popolo, ma anche reperti archeologici e gioielli architettonici che accompagnano la nascita e la storia del mondo.

La Tanzania si muove su questa strada e cerca un ruolo chiaro nella offerta turistica. Vetrina d’eccezione è stata la borsa del turismo della Tanzania, SITE, Swahili International Tourism Expo, che si è svolta dall’1 al 4 ottobre. A Dar Es Salaam per quattro giorni il Tanzania Tourist Board ha illustrato la sua offerta centrata su città, mare e cultura ma anche l’accoglienza della popolazione. Servizi diversificati per qualità e tipo permettono la composizione di offerte articolate, valide, interessanti, per molti target. Per il futuro si punta sul sud del Paese, con il supporto di Word Bank e dell’UNDP ma anche con le idee italiane di Target Euro, una realtà del Sud Italia che si è aggiudicata lo studio del piano di sviluppo. 

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