Thailandia, troppi turisti: off-limits per 4 mesi la spiaggia di Di Caprio

La spiaggia di Maya Bay sull’isola thailandese di Phi Phi, resa famosa da Leonardo Di Caprio nel film ‘The Beach’, sarà chiusa ai turisti da giugno a ottobre per consentire alla natura di rigenerarsi dopo i danni ambientali causati dall’eccessivo sfruttamento turistico.

La decisione che era nell’aria da mesi è stata confermata dal Dipartimento per i parchi nazionali e la fauna selvatica che ha fatto rientrare Maya Bay nella chiusura temporanea a cui tutti i parchi nazionali marini del Paese sono sottoposti durante la bassa stagione turistica.

Nei picchi di alta stagione, è stato calcolato che fino a 300 barche veloci al giorno portino oltre 5mila visitatori a Maya Bay, in particolare gruppi di turisti cinesi. L’alto afflusso ha causato enormi danni alla barriera corallina, oltre a un crescente problema di acqua sporca e immondizie.

Non è chiaro comunque se la chiusura riguarderà solo l’accesso delle barche veloci per i turisti che prenotano apposite escursioni o renderà la spiaggia off-limits anche per chi arriva a piedi da un altro punto dell’isola.

Ma la chiusura di Maya Bay ai turisti è anche il sintomo più evidente di un dilemma con cui la Thailandia dovrà fare i conti a lungo, ossia come combinare il turismo di massa con la preservazione della natura. Il turismo contribuisce infatti al 18% del Pil, e le autorità puntano costantemente a far crescere il numero degli arrivi annui, passati da 12 a 35 milioni in un decennio; nello stesso periodo, i turisti cinesi sono cresciuto da uno a 10 milioni all’anno. Si calcola che l’80% della barriera corallina nazionale sia stata compromessa. Chiudere le mete turistiche per pochi mesi all’anno potrebbe quindi non bastare: serviranno soluzioni coordinate e soprattutto una volontà politica forte per dare all’ambiente il riposo necessario.

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