Entro il 2025 Parigi conta di ridare nuova vita agli Champs-Elysées, quasi due chilometri di boutiques, brasseries, cinema, locali e ristoranti, tra la mole dell’Arco di Trionfo e l’obelisco di Place de la Concorde. Il vasto progetto di rilancio del viale – solcato ogni anno da 20 milioni di turisti – prevede, tra l’altro, la creazione di ampie zone pedonali, piste ciclabili, e giardini nuovi di zecca.
Si, perché se viene ammirata in tutto il mondo per la sua grandiosa prospettiva e le scintillanti vetrine dei negozi, la ‘voie royale’ non è proprio il miglior esempio di sostenibilità urbana. Sulle otto corsie (nei due sensi di marcia) il flusso di auto è incessante, giorno e notte, con livelli elevatissimi di traffico, smog, inquinamento acustico e ambientale.
Sempre più snobbati dai parigini doc, gli ‘Champs’ sembrano ormai trasformarsi in un immenso ‘Duty Free’ senz’anima riservato ai turisti. Così l’idea di un rilancio in grande stile. “L’avenue non può essere solo una destinazione per turisti, deve tornare ad attrarre i parigini e gli abitanti della regione”, spiega Jean-Louis Missika, assessore all’urbanismo. Per lui, ad esempio, “i giardini che si estendono dal Rond-point a Place de la Concorde potrebbero diventare un immenso spazio per passeggiare” nel verde. L’arrivo di un tram ibrido – Blue Tram – e di bus elettrici durante la Cop 21, la conferenza internazionale sul clima, tra fine novembre e metà dicembre, dovrebbe prefigurare i futuri cambiamenti. Il comune vorrebbe poi attribuire più spazio alla cultura. Anche se i cinema sono ancora tantissimi, si pensa a nuovi centri d’arte e un teatro in altezza. Oltre che rooftop accessibili a visitatori e cittadini, come a Manhattan.