I recenti impatti sul turismo della variante Omicron del coronavirus e poi dell’invasione russa in Ucraina, benché non innocui, non hanno annullato “la voglia di viaggiare” dei turisti “dopo 24 mesi di restrizioni”; uno scenario che ha permesso alle aziende spagnole di mantenere vivo “un incoraggiante e graduale percorso di ripresa” nel primo trimestre 2022. È la diagnosi presentata da Exceltur, l’associazione di diversi tra i più importanti attori turistici del Paese iberico.
Risultati presentati alla vigilia delle vacanze pasquali, uno dei periodi dell’anno più decisivi per il settore turistico spagnolo, e per le quali le aziende locali sperano di raggiungere “il 90% dei livelli di vendita del 2019”. Alla fine dell’anno, il Pil turistico del Paese potrebbe essere di oltre 141 miliardi di euro, anch’esso un valore pari a circa il 90% di quello registrato nel 2019. Tuttavia, non va trascurato l’impatto sulle aziende “dell’inflazione” e degli “alti costi” che stanno sperimentando le imprese: circa due su tre non raggiungeranno quest’anno i livelli di vendite dell’ultimo anno pre-pandemico.