A seguito di un’analisi elaborata dalla società di consulenza statunitense JP Morgan Chase relativa al Emerging Market Bond Index (EMBI), comunemente conosciuto come il ‘rischio paese’, il Perù risulta essere l’economia della regione sudamericana con il minor rischio finanziario. L’indice delle obbligazioni dei mercati emergenti misura la capacità di una nazione di far fronte ai propri obblighi finanziari e il rischio politico che ne deriva, influenzando gli investimenti esteri e la crescita dell’economia stessa.
Secondo gli ultimi dati relativi all’America Latina, raccolti da Statista (fornitore di dati di mercato e di informazioni ai consumatori) all’inizio di gennaio 2020, il Venezuela registra la più alta percentuale di default del debito, con il 157,5%; al secondo posto l’Argentina con il 19,3%, e poi il Messico con il 3%. Seguono il Brasile, con un rischio paese del 2,2%, la Colombia, con l’1,7%, il Cile, con l’1,4% e infine il Perù, con l’1,1%, divenendo l’economia latinoamericana con il rischio finanziario più basso.
Le tendenze registrate dall’analisi di JP Morgan Chase trovano conferma, ad esempio, nell’evoluzione del panorama turistico del Paese. Nel periodo 2017-2021 si prevede che gli investimenti alberghieri in Perù ammonteranno a circa 1.141 milioni di dollari, con un incremento del 90,2% rispetto ai 600 milioni di dollari erogati nel periodo 2011-2016, secondo un rapporto del Ministero del Commercio Estero e del Turismo (Mincetur). Attualmente è prevista la realizzazione di 62 nuovi alberghi, che rappresenterebbero un aumento dell’offerta turistica di 8.279 camere. La maggior parte dei progetti si sviluppa a Lima, Cusco, Arequipa e nel nord del Perù. Nel 2019 hanno già aperto l’Holiday Inn, l’AC Hotel by Marriott, il Radisson Red a Lima, il Sonesta Hotel di Arequipa e molti altri.
Nel settore turistico, molteplici elementi di governance, offerta tematica e infrastrutture hanno contribuito alla competitività turistica e all’equilibrio del mercato in Perù. In termini di infrastrutture, il Perù sta sviluppando 52 progetti di infrastrutture che coinvolgono l’investimento di circa 30 miliardi di dollari tra il 2019 e il 2025. Tra i progetti a sostegno dell’industria turistica si sottolineano i 15.000 km di autostrade asfaltate per collegare le principali vie nazionali (Panamericana, Longitudinal de la Sierra e Transversal de la Selva) con le strade regionali, i miglioramenti ai terminal aeroportuali che servono la Regione di Piura, sulla costa nord, la città settentrionale di Chachapoyas, nella Regione di Amazonas e tanti altri.
In quanto alla disponibilità di un’offerta turistica tematica il Perù non è secondo a nessuno. La destinazione dispone di un numero infinito di esperienze da offrire, infatti, la campagna di promozione turistica internazionale, disponibile in sette lingue, ha come slogan “Perù, il Paese con più ricchezze al mondo”. L’iniziativa si prefigge di attirare l’attenzione internazionale grazie alla grande varietà che il Paese offre in termini di inestimabili esperienze, cultura, natura, gastronomia e attività di avventura.
In questo senso, sono diverse le iniziative promosse dal Ministero del Commercio Estero e del Turismo (Mincetur) al fine di porre l’accento su esperienze tematiche, uniche e autentiche. Tra queste si sottolinea il recente rilancio del brand relativo al Turismo Comunitario, che agevola la riscoperta del Paese da parte dei viaggiatori attraverso tradizioni, culture, gastronomia e paesaggi meno conosciuti. La nuova brand identity risponde alle nuove tendenze del viaggiatore e alle esigenze del mercato turistico globale e si stima permetterà un aumento del flusso turistico del 15% nelle Regioni coinvolte. L’80% delle attività turistiche in Perù si svolge nelle zone rurali, pertanto Mincetur è intervenuta, al momento, nelle Regioni di Amazonas, Áncash, Arequipa, Cajamarca, Cusco, Lambayeque, Lima, Loreto, Madre de Dios, Puno e San Martín.