Turismo sempre più protagonista dello sviluppo economico del Portogallo. Secondo i dati presentati ieri dall’Istituto nazionale di statistica (Ine), si stima che nel 2023 i consumi turistici “avranno apportato un contributo totale (diretto e indiretto) del 12,7% (33,8 miliardi di euro) al Pil e del 12,4% (28,7 miliardi di euro) al valore aggiunto lordo dell’economia nazionale”.
Nell’anno in esame, il Pil del settore turistico è aumentato in termini nominali del 15,2% rispetto al 2022 e del 33,1% rispetto al 2019 (l’ultimo anno prima della pandemia da Covid-19). Tutto ciò significa che l’anno scorso il turismo ha dato un contributo alla crescita economica del Portogallo pari quasi alla metà (1,1 punto percentuale) della crescita del Pil reale, che nel 2023 è stato del 2,3%. I nuovi dati comprendono sia i visitatori non residenti sia i residenti che decidono di viaggiare in Portogallo, oltre alla “componente di consumo interno effettuata dai visitatori residenti nel Paese quando viaggiano all’estero (la cosiddetta componente di consumo interno del turismo outbound)”.
Inoltre, se prendiamo in esame i dati relativi agli alloggi turistici, si vede che nel 2023 si sono registrati 30 milioni di ospiti, il 13% in più rispetto all’anno precedente, e di questi il 61% stranieri. A tutto ciò si aggiunga che i dati Ine non includono le unità ricettive locali con meno di 10 posti letto, quindi buona parte del settore dedicato agli affitti brevi in strutture ricettive non alberghiere in senso stretto. Nel suo report, tuttavia, l’Ine ricorda anche che l’elevato peso del turismo nell’economia portoghese presenta una faccia negativa della medaglia. Come si è visto nel 2020, quando scoppiò la pandemia e i viaggi si fermarono, “il turismo è stato responsabile di circa due terzi del calo del Pil nazionale”.