L’effetto Brexit sta giovando al turismo inglese. Secondo quanto sostiene il Washington post, gli statunitensi stanno già arrivando nel Regno Unito. E gli europei anche. Improvvisamente è diventato quasi facile trovare stanze di hotel a Londra a prezzi accessibili dal momento che la sterlina è al suo valore più basso da tre decenni a questa parte, sia nei confronti del dollaro, che dell’euro e di altre valute asiatiche, come scrive The Post Internazionale.
“A Liverpool si sta verificando un picco di visitatori statunitensi. Sul sito dell’Isola di Wight c’è un significativo traffico e nello Yorkshire si prevede un boom, in particolare nelle feste nazionali. E il tempo qui è favoloso”, ha detto Patricia Yates, direttrice di VisitBritain.
Ma allo stesso tempo sono gli stessi britannici che, invece di andare all’estero per le vacanze, rimangono nelle località turistiche del loro paese. Secondo Yates vi erano segni della crescente popolarità delle “staycations” anche pre-Brexit. Nel primo trimestre del 2016, 7,3 milioni di cittadini britannici sono rimasti in vacanza nel Regno Unito, in crescita del 10% rispetto allo stesso periodo del 2015. Uno dei motivi è stato individuato nel timore per la sicurezza, dal momento che è cresciuta la preoccupazione per mete turistiche un tempo popolari come la Tunisia a causa degli attacchi terroristici.
Secondo l’Institute of hospitality, i turisti europei più presenti nel Regno Unito sono i francesi (1,9 milioni), tedeschi (1,4 milioni), italiani (855mila), spagnoli (680mila), olandesi (665mila).