Nella corsa vitale fra vaccini e coronavirus la Gran Bretagna ha deciso di spingere l’acceleratore al massimo per non essere superata dalla minacciosa variante Omicron. Ecco perché il governo conservatore di Boris Johnson è ricorso a misure radicali nell’ambito della già avanzata profilassi nazionale anti-Covid, non solo quella di estendere a tutti gli adulti la terza dose di vaccino (includendo anche la fascia di età dai 18 ai 39 anni), ma anche di dimezzare l’intervallo minimo per somministrarla dopo la seconda: non più sei mesi ma solo tre.
Ma non è la sola misura che il premier Johnson ha deciso di varare. Da oggi, 30 novembre, è obbligatorio in Inghilterra l’uso della mascherina nei negozi e sui trasporti pubblici, difesa dai contagi che i cittadini non hanno mai apprezzato. Mentre chiunque arriva dall’estero nel Paese deve sottoporsi a un test molecolare e una quarantena fino al risultato, oltre alla lista rossa sui viaggi che include 10 Paesi africani più a rischio di contagi da Omicron. Si continua a sentire da più parti che tutto questo viene fatto per “salvare il Natale” dei britannici, ma in gioco c’è molto di più.