Da oggi, la Thailandia reintroduce, come misura preventiva contro la variante Omicron del coronavirus, una quarantena obbligatoria di 7-10 giorni in albergo per gli arrivi dall’estero: la misura sospende almeno fino al quattro gennaio la procedura semplificata del ‘Thailand Pass’ introdotta lo scorso novembre.
“Dal 21 dicembre, non ci saranno più nuove registrazioni per il ‘Test and Go’ (ovvero il programma che permette l’ingresso con il ‘Thailand Pass’, ndr) , ma solo la quarantena o la ‘Phuket Sandbox'”, ha detto il portavoce Rachada Dhanadirek riferendosi al programma pilota che da oggi offre una alternativa alla quarantena solo per coloro che vanno a Phuket.
Il ‘Thailand Pass’, rilasciato dalle autorità di Bangkok, semplificava l’ingresso nel Paese, attraverso il ‘Test and Go’, obbligando a una sola notte in hotel e a un tampone molecolare i turisti vaccinati e dotati di assicurazione sanitaria, se provenienti da una lista di oltre cinquanta Paesi. Nel frattempo, le 90mila persone già in possesso del ‘Thailand Pass’ potranno entrare in Thailandia entro il 10 gennaio, ma con restrizioni supplementari non ancora chiarite dalle autorità.
La decisione avrà un pesante contraccolpo su un settore turistico che prima dell’emergenza Covid accoglieva 40 milioni di stranieri all’anno, ma che è stato messo in ginocchio dal precedente sistema di quarantena di due settimane in albergo. Dopo un programma di vaccinazioni partito in ritardo, la Thailandia è riuscita a inoculare oltre la metà della popolazione in particolare con il vaccino cinese Sinovac. Solo di recente, quando i contagi sono scesi a poche migliaia al giorno, le autorità hanno rimosso il coprifuoco e altre restrizioni da semi-lockdown sul territorio. Ma l’arrivo della variante Omicron, di cui sono stati registrati 63 casi di contagio finora, ha riportato alto il livello di allerta.