Ticket di 5 euro per entrare a Notre-Dame? Scatta la polemica

5 euro di biglietto per entrare a Notre-Dame, la cattedrale sulla Senna, uno dei simboli di Parigi. La proposta della ministra della Cultura, Rachida Dati, che vorrebbe far pagare ai turisti l’ingresso alla storica chiesa che sarà riaperta a dicembre dopo l’incendio che l’ha devastata, fa discutere.

Notre-Dame riaprirà l’8 dicembre, rispettando le promesse delle autorità sui tempi della ricostruzione dopo l’incendio del 15 aprile 2019, che provocò – fra l’altro – il crollo della celebra guglia. In occasione della riapertura la Dati ha suggerito – in un’intervista a Le Figaro – di “istituire una tariffa simbolica di 5 euro per tutte le visite turistiche a Notre-Dame e consacrare totalmente questo denaro ad un grande piano di salvaguardia del patrimonio religioso”. Per la ministra, un biglietto a 5 euro consentirebbe allo stato di raccogliere “75 milioni di euro” per assicurare la corretta manutenzione del patrimonio religioso di tutta la Francia.

Immancabili le polemiche: “resto al principio della legge del 1905, che vuole che non si faccia pagare l’ingresso in un edificio religioso, che si sia credenti o meno, parigini o turisti” ha commentato il vicesindaco di Parigi, l’ecologista Frédéric Hocquard. Un cambiamento della legge “sembra poco probabile” secondo La Tribune de l’Art, un sito specializzato nel patrimonio artistico parigino, che ricorda come “in modo costante la Chiesa si sia opposta all’instaurazione di un ingresso a pagamento, in particolare attraverso la voce della Conferenza delle Chiese di Francia nel 2017, quando la proposta fu ventilata da Stéphane Bern”, scrittore, attore, animatore, che fu incaricato da Emmanuel Macron della salvaguardia del patrimonio culturale in pericolo.

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