“I pellegrini fanno parte della nostra comunità e ne abbiamo bisogno – è il messaggio del Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa – prima di tutto perché abbiamo bisogno di respirare con due polmoni: pellegrini e i locali. Abbiamo bisogno dell’abbraccio della Chiesa Universale alla nostra chiesa, della solidarietà e della presenza dei pellegrini qui. Spero che i pellegrini tornino presto a godere della bellezza e della meravigliosa esperienza del pellegrinaggio in Terra Santa”. Queste le parole rilanciate dall’Opera Romana Pellegrinaggi che ha già programmato due nuovi viaggi nonostante la difficile situazione che sta vivendo il Paese sopratutto nella Striscia di Gaza.
Il primo viaggio, dal 21 al 28 marzo, in coincidenza con la Domenica delle Palme e l’inizio della Settimana Santa, prevede tappe in Galilea (Nazareth, Cafarnao, lago di Tiberiade) e poi a Gerusalemme e Betlemme. Il secondo viaggio, dal 28 marzo al 2 aprile, quindi proprio nei giorni di Pasqua, prevede tappe a Gerusalemme e Betlemme.
“Auspichiamo che da qui a Pasqua la situazione cambi – dice all’ANSA l’ad dell’Orp, don Remo Chiavarini – e che ci sia la pace. Ma siamo comunque pronti a partire se le condizione saranno possibili. Non vuole essere un progetto illusorio ma è davvero il nostro desiderio di portare con i nostri pellegrini speranza”. La comunità cristiana in Terra Santa vive quasi esclusivamente del turismo religioso e dal 7 ottobre scorso tutto è fermo, dalle case per pellegrini ai negozi di articoli religiosi. Il 7 ottobre l’Orp era con un gruppo a Betlemme, guidato dal card. Enrico Feroci, che è dovuto rientrare a causa dello scoppio della guerra.