Aeroporti e compagnie aeree americane stanno tentando una nuova strategia per riportare gli americani a volare. Ossia quella di offrire test per il coronavirus con l’obiettivo di ricreare un clima di fiducia per i viaggi, consentendo ai passeggeri di evitare le quarantene imposte da alcuni Stati Usa e da molti governi stranieri.
Hawaiian Airlines ad esempio mette a disposizione un test della saliva da effettuare a casa prima dei voli a 150 dollari, mentre gli scali di Oakland, in California, e il Bradley International vicino ad Hartford, in Connecticut, stanno aprendo centri di test per i passeggeri muniti di biglietto. Anche a Tampa dal 1 ottobre i viaggiatori possono effettuare il test. E in Alaska, i non residenti che atterrano ad Anchorage senza un tampone negativo entro 72 ore devono fare un test da 250 dollari rimanendo in isolamento sino a quando non hanno il risultato. Mentre i residenti possono essere sottoposti a test gratuitamente oppure stare in isolamento per 14 giorni.
Il New York Times fa sapere invece che XpresSpa, che sino a poco tempo fa offriva manicure, pedicure e massaggi in 25 aeroporti (negli Usa e nel resto del mondo), adesso ha iniziato a mettere a disposizione dei passeggeri un test molecolare che dà risultati in 13 minuti al Jfk di New York e a Newark, in New Jersey.