USA, Cdc ampliano sorveglianza virus sui viaggiatori internazionali

Parte negli Stati Uniti la sorveglianza su possibili malattie contagiose in arrivo dall’estero. In tempo di viaggi natalizi ed invernali, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa (Cdc) mettono in atto nei principali aeroporti americani il programma di test, esclusivamente su base volontaria, per chi arriva dall’estero: gli screening tengono sotto controllo la presenza di ben 30 agenti patogeni, in particolare virus respiratori.

Si tratta di un piano d’azione pilota – aggiornato ed allargato rispetto a quello creato per l’epidemia di Covid-19 – che durerà inizialmente per tre mesi. È un progetto importante in quanto potrebbe individuare minacce per la salute che potrebbero diventare ‘il prossimo Covid’, ha osservato Sam Scarpino, epidemiologo alla Northeastern University di Boston.

Dall’autunno 2021, i Cdc hanno tracciato l’evoluzione del Sars-CoV-2 proprio sulla base di test condotti in aeroporti internazionali ed in agosto hanno identificato il primo caso della variante BA.2.86 in un viaggiatore di ritorno dal Giappone. Gli scali in cui verranno offerte le analisi – tutte con campioni nasali – includono: San Francisco International Airport, John F. Kennedy International Airport a New York City, Logan International Airport di Boston e Dulles International Airport a Washington.

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