Dopo l’Ue e il Canada anche gli Usa chiudono lo spazio aereo alla Russia. La notizia è stata ufficializzata dall’annuncio del presidente Joe Biden. La notizia era trapelata dai media americani e, secondo alcuni osservatori, probabilmente scatenerà la ritorsione russa. United Airlines e United Parcel Service (UPS) hanno già sospeso i voli sullo spazio aereo russo, unendosi ad altri importanti vettori statunitensi quali Delta Air Lines e American Airlines.
I voli russi erano già effettivamente bloccati dalle destinazioni statunitensi a causa dei divieti sull’uso dello spazio aereo canadese ed europeo. Le compagnie aeree devono già affrontare blocchi potenzialmente lunghi dei principali corridoi di volo est-ovest dopo che l’Ue e Mosca hanno emesso divieti di spazio aereo. Le catene di approvvigionamento globale, già colpite duramente dalla pandemia, dovranno ora affrontare una crescente pressione dei costi dalla chiusura dei cieli, che colpirà oltre un quinto del trasporto aereo. I più colpiti saranno probabilmente i vettori russi, che costituiscono circa il 70% dei voli tra la Russia e l’Ue. Ma le compagnie aeree responsabili del movimento di circa il 20% del carico aereo mondiale sono interessate dai divieti. Le ripercussioni si allargano infatti a macchia d’olio: Lufthansa, Air France KLM, Finnair e Virgin Atlantic hanno già cancellato i voli cargo dell’Asia settentrionale mentre la compagnia aerea scandinava SAS riprogrammerà la sua rotta Copenaghen-Shanghai per evitare lo spazio aereo russo. Questi divieti, assieme alla corsa dei prezzi del petrolio, faranno lievitare i prezzi a causa delle rotte più lunghe.