Usa multa Airbnb ma vuole punire Cuba

Sono ormai settant’anni che all’interno della politica globale e delle relazioni internazionali, Cuba e Usa si fanno i dispetti. In queste ore si è verificato un altro di questi piccoli screzi.

Il governo di Cuba ha infatti energicamente criticato la decisione degli Stati Uniti di infliggere una multa di 91 mila dollari ad Airbnb per aver gestito l’ospitalità di turisti nell’isola caraibica. 

Airbnb opera a Cuba dal 2015, quando durante la presidenza di Barack Obama si sviluppò un disgelo nelle relazioni bilaterali cubano-statunitensi, invertito però nel 2017 dal presidente Donald Trump. I cubani speravano che dopo l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca la situazione potesse migliorare, ma per il momento l’amministrazione democratica applica la stessa rigida linea di quella precedente repubblicana. Da qui la decisione dell’Office of Control of Foreign Assets di Washington di multare Airbnb per 91 mila dollari per violazione della normativa vigente su Cuba.    

Secondo l’Ofac, la compagnia turistica si è resa “colpevole” di aver accettato pagamenti da cittadini nordamericani che si sono recati a Cuba, “al di fuori delle 12 categorie autorizzate dalla Casa Bianca”. Da parte sua l’agenzia di stampa cubana Prensa latina ha indicato che Airbnb “ha accettato di pagare la multa, saldando così la sua potenziale responsabilità civile per l’apparente infrazione”.    

Il ministro del Commercio Estero e degli Investimenti cubano, Rodrigo Malmierca, ha reagito sostenendo via Twitter che “l’irrazionale blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti non cessa nemmeno nelle festività di fine d’anno”.    

Di fatto la piattaforma, che ha sede in California, dopo l’avvio sei anni fa delle sue operazioni a Cuba, ha dovuto fortemente ridurle per l’entrata in vigore di misure restrittive disposte da Trump.

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