Usa, Obama: stop alle file negli aeroporti

Basta file negli aeroporti americani, dove i turisti in arrivo da tutto il mondo dopo ore e ore di volo sono quasi sempre costretti a interminabili ed estenuanti code per il controllo di passaporti, visti e quant'altro. La promessa di tempi più rapidi arriva dal presidente Barack Obama, che ha presentato il suo piano per rilanciare il turismo. Obiettivo: fare degli Stati Uniti la prima meta mondiale. In concreto, numeri alla mano, la sfida lanciata da Obama è quella di passare nel giro di cinque-sei anni dagli attuali 70 milioni di turisti l'anno a 100 milioni l'anno.
Per questo Obama negli ultimi giorni ha incontrato i principali manager dell'industria turistica 'made in Usa' e i proprietari delle più grandi catene alberghiere, per fare il punto della situazione e scrivere insieme le misure da mettere in campo per migliorare il settore.  
E ai ministri del commercio e della sicurezza nazionale Obama ha dato l'incarico di studiare con le compagnie aeree e le società di gestione degli aeroporti internazionali – dal Jfk di New York al Los Angeles Airport – il modo per semplificare la vita dei turisti in arrivo. Anche attraverso il ricorso a sistemi per il controllo automatico, già sperimentati in alcuni hub come Chicago e Dallas. Ma senza compromettere la sicurezza.

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