Un pellegrinaggio nei luoghi santi di Israele e Palestina che avrà il suo momento clou nella tappa centrale del 20 novembre con la partecipazione all’iniziativa “Cammino internazionale di pace Giovanni Paolo II”, una marcia che da Betlemme, attraverso il check point, si concluderà a Gerusalemme. E’ quello lanciato dal 17 al 24 novembre dall’Opera romana pellegrinaggi che unifica così il pellegrinaggio annuale della diocesi di Roma con l’iniziativa di pace intitolata a San Giovanni Paolo II, generalmente promossa ad ottobre. Centinaia di pellegrini italiani partiranno dalla Capitale guidati dal vicario, il cardinale Agostino Vallini, e dopo aver visitato Nazareth, il Lago di Tiberiade e altri luoghi santi, il 20 si uniranno ai fedeli della chiesa locale e delle comunità ecumeniche per intraprendere il cammino di pace assieme a israeliani, palestinesi e pellegrini di tutto il mondo presenti nella Città santa. Si stima che saranno presenti qualche migliaio di persone.
“Dobbiamo sconfiggere la paura – ha spiegato monsignor Liberio Andreatta, vice presidente e amministratore delegato dell’Orp – Certo, sappiamo che se un pericolo non c’è oggi non è detto che non ci sia domani ma posso assicurare che il clima in Terra santa e a Gerusalemme è sereno, non ci sono pericoli per i pellegrini, io sono appena rientrato da lì”.
Mediamente, i pellegrini che si recano con l’Orp in Terra Santa sono diecimila l’anno. Nel 2014, tuttavia, all’inizio delle ostilità su Gaza, in pochi giorni 4000 pellegrini hanno disdetto la loro prenotazione. “La paura – ha osservato il vescovo – è il grande nemico”. Nonostante ciò l’Orp, in questi mesi, non ha mai interrotto i pellegrinaggi.