Digitale, slow e sicurezza. Saranno queste le parole chiave per il turismo sostenibile di domani? L’argomento è stato al centro del forum internazionale New Frontiers of Sustainable Tourism al Padiglione Italia di Expo Dubai.
“Dubai è il centro di un mondo che è chiave per il futuro del turismo – ha dichiarato il commissario generale per l’Italia all’Expo, Paolo Glisenti, introducendo i lavori -. Siamo in un raggio di cinque ore di un’area dove vivono 3 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, con una età media di 29-30 anni. Questa sarà la parte del mondo che genererà il più importante flusso turistico dei prossimi anni”.
“I modelli di business green e le pratiche attente all’ambiente sono sempre più parte dell’offerta turistica, e l’Italia ha un grande potenziale per venire incontro a queste tendenze – ha dichiarato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, intervenendo il forum -. Il ministero del Turismo, nel quadro del Piano di ripresa e resilienza, stia lavorando per rendere l’offerta turistica italiana, a partire dalle infrastrutture e del settore degli hotel, sempre più sostenibile e pronta ad affrontare i cambiamenti”.
Nel corso dell’evento, operatori del settore e rappresentanti di istituzioni e organizzazioni internazionali si sono confrontati ragionando sulle soluzioni per il futuro del turismo sostenibile attraverso 3 focus principali in altrettanti panel: viaggi sicuri e sostenibili; esperienza digitale; viaggio ‘slow’ ed esperienziale.
“Abbiamo vissuto due anni di disastro, ma credo che abbiamo imparato molto – ha sottolineato Giorgio Palmucci, presidente di Enit -. Dobbiamo lavorare in termini di sostenibilità. Abbiamo studiato il comportamento dei turisti italiani e sono sempre più interessati al turismo sostenibile, in particolare la Generazione Z. Non solo ora, ma anche nel futuro la sicurezza sarà una delle più importanti ragioni nella scelta di una destinazione”.
“Con il Covid, anche se non c’è una correlazione diretta tra la pandemia e la sostenibilità, c’è stato un cambiamento di filosofia, accelerando le nostre iniziative, guardando non solo alle infrastrutture aeroportuali ma oltre, e comprendendo che impegnarci da soli non è abbastanza perché la sfida è troppo grande”, ha evidenziato Armando Brunini, ceo di Aeroporti di Milano – Sea.
Rossella Carrara, vicepresidente corporate relations and sustainability di Costa Crociere, ha ricordato come “parte del turismo sostenibile passa dal rispetto della cultura locale, cercando di offrire ai clienti nuove esperienze autentiche, più rispettose dell’ambiente”.
Parlando di digitalizzazione, nel settore turistico “non utilizziamo il potenziale della tecnologia come potremmo e dovremmo”, ha detto Carlo d’Asaro Biondo, ceo di Noovle, che ha spiegato come quello del turismo è “un settore frammentato”, e “se vogliamo creare sostenibilità, dobbiamo realizzare alcune cose per aiutare il settore”, come “adottare tecnologie per il sistema informativo delle aziende turistiche”.
“Attraverso la tecnologia, in particolare l’Iot e il 5g, possiamo fornire un turismo ‘aumentato’ ai viaggiatori, a partire dalla prenotazione ma anche nel viaggio, visitando da remoto un posto in un modo che non potevamo immaginare anni fa”, ha spiegato Quang Ngo Dinh, ceo di Olivetti. “L’altra area dove la tecnologia può aiutare il turismo è l’analisi dei big data” in cui uso al momento “è molto sotto il potenziale in questo settore”.
Ha chiuso l’evento la testimonianza di Vittorio Brumotti, ambasciatore del Fai, che ha raccontato del suo amore per Dubai e per la bicicletta come mezzo simbolo della sostenibilità.