“Il ruolo di Amadeus è quello di rispondere all’industria dei viaggi e al viaggiatore con coerenza, trasparenza e ampia varietà di scelta su tutti i canali a disposizione della filiera, collegando, integrando e rendendo prenotabili i contenuti di viaggio”. Con queste parole, Amadeus Italia replica al Gruppo Lufthansa che ha scelto di introdurre una fee di 16 euro sui biglietti acquistati attraverso GDS “che penalizza le agenzie di viaggio e dunque gli utenti che scelgono di utilizzare il canale agenziale”.
“Inoltre – si legge ancora nella nota di Amadeus Italia – nel caso in cui le agenzie di viaggio dovessero modificare il modo in cui accedono ai contenuti Lufthansa, si determinerebbero criticità operative generate dalle diverse procedure di gestione delle prenotazioni, creando una situazione sfavorevole non solo per gli agenti di viaggio ma anche per i consumatori finali: i viaggiatori infatti, potrebbero trovarsi nella condizione di dover pagare di più per lo stesso servizio di cui beneficiano attualmente. Questo nuovo modello renderà più complesse le procedure di comparazione, penalizzando la trasparenza nel settore, che si tratti di operatori professionali o di fruitori del servizio offerto dalle agenzie”.
Ieri infatti la compagnia tedesca ha annunciato un cambio di strategia commerciale. “Fino ad ora – ha spiegato Jens Bischof, CCO di Lufthansa – la percentuale dei ricavi generati dalla vendita di biglietti aerei è costantemente diminuita”. A partire dal 1° settembre 2015, dunque, le compagnie aeree Lufthansa Group includeranno quindi un supplemento “Distribution Cost Charge” (DCC) di 16 euro per ogni biglietto emesso da un canale di prenotazione tramite GDS. La nuova tassa non verrà aggiunta ai biglietti aerei acquistati con i propri canali di prenotazione, come i siti web delle compagnie aeree (www.LH.com, www.swiss.com, www.austrian.com, www.brusselsairlines.com) e il centro di assistenza e le biglietterie presso gli aeroporti.