La crescita del turismo d’azzardo

Las Vegas e Montecarlo, ma anche Macau, San Josè, Ibiza. Quando spiagge e mare aiutano l’esplosione dei casinò

Sta arrivando Pasqua, il ponte del 25 aprile, la Primavera che esplode e poi, più tardi, sarà tempo di estate. Tempo di vacanze, di viaggi e di posti nuovi per staccare dalla vita di tutti i giorni. Vicino al turismo balneare e culturale, tra chi cerca spiagge rilassanti o musei da visitare, c’è un anche un altro tipo di turista: quello che viaggia per giocare. Questo trend è stato definito turismo d’azzardo, un fenomeno in lenta e costante crescita in Italia e all’estero. Vicino a noi le mete più famose sono senza dubbio Sanremo, con uno dei casinò più noti d’Europa, poi Venezia ma anche Campione e Saint Vincent.

Muoversi per giocare può sembrare un atteggiamento in controtendenza rispetto ad un panorama che vede il prolificare del segmento online e del mobile, che ha generato nel solo 2018 più di 850 milioni di spesa netta, trascinato principalmente dalle slots, versione moderna delle classiche slot terrestri. Tra le altre categorie che hanno contribuito alla crescita del fatturato e della raccolta spiccano blackjack e roulette, mentre il poker conferma la sua fase di lenta e progressiva caduta.

Ma c’è ancora qualche romantico che fa le valigie e viaggia per il mondo in cerca di fortuna. Tra le nuove mete c’è senza dubbio Ibiza, dove oltre a discoteche da favola e spiagge da urlo possiamo trovare anche un casinò molto efficiente una sala bingo. Qui a giocare sono soprattutto curiosi e visitatori occasionali, raggiungendo picchi di affluenza ovviamente nei mesi estivi. Un modo nuovo, intelligente e razionale, di combinare due versanti del turismo che non erano, prima di oggi, minimamente collegati. A volerci spingere più lontano si potrebbe andare in Costa Rica, un vero paradiso dell’ecoturismo e tra le mete più ricercate del centro America. Tra parchi nazionali, territori protetti, specie in vie di estinzione possiamo infatti trovare la movida e le luci di San Josè, capitale dello stato che vanta addirittura più di 30 stadi, con un tasso di cambio molto conveniente per i turisti che arrivano dall’America, dal Canada, o dall’Europa.

Il top, nell’immaginario ma anche nella realtà, appartiene però a Las Vegas e Macau, vere capitali dell’azzardo mondiale. Se sulla città del vizio sappiamo già tutto, grazie a libri e film famosissimi, della seconda invece conosciamo poco: si trova in Asia, la chiamano la Montecarlo d’Oriente e il gambling è la voce principale della sua economia, con oltre il 50% di peso. Il più grande dei 33 casinò di Macau è quello del Venetian Macao, albergo di lusso e resort di trentanove piani, 3400 slot machine e 800 tavoli da gioco.

Restando in Asia, che sta diventando sempre più influente nel mondo del gioco, non possiamo non citare Singapore dove l’apertura del Marina Bay Sands e del Resorts World Casinò (che vanta 2.500 stanze, un parco a tema Universal, nightclub, giardini, piscine) ha dato una scossa al turismo d’azzardo. Al largo delle coste del pacifico invece troviamo il Solaire Casino Resort, nel quartiere più chic della capitale filippina di Manila. Costato oltre un miliardo di euro, è il primo di quattro progetti simili che in pochi anni porteranno altrettanti casinò nell’isola.

Tra paradisi naturali e bellezze paesaggistiche, i casinò si stanno inserendo in maniera forte e studiata. L’obiettivo è infatti convertire il flusso turistico tradizionale in nuova utenza. Un progetto economico ambizioso, ma anche sicuramente redditizio.

 

 

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