Agriturismo, anche sul web trend in crescita per i ponti primaverili

Il 15% di chi parte soggiornerà in azienda agricola secondo dati del Tci e agriturismo.it

Alla vigilia del ponte primaverile del 1° maggio cresce la domanda di vacanze in agriturismo sul web, che torna agli stessi livelli dello scorso anno dopo un inizio di anno negativo (-20% rispetto al 2011). Dai dati di una analisi congiunta del Centro studi del Touring Club Italiano e Agriturismo.it, risulta che in poco più di dieci anni, il numero di aziende agrituristiche in Italia è raddoppiato passando da 9.718 del 1998 a 19.019 nel 2010 con un incremento del 90% (dato Istat).
Gli agriturismi, rispetto alle strutture extralberghiere, pesano per il 14,3% del totale preceduto solo dagli alloggi in affitto e dai bed&breakfast (rispettivamente il 61,2% e il 18,8% delle oltre 116mila strutture complementari totali).
Nel 2010 risulta inoltre che il 51% proviene dall'estero, dato ben al di sopra di quello medio nazionale, con una maggioranza di turisti provenienti dalla Germania (42,7% delle presenze) Olanda, Francia e Belgio. Il numero di italiani che scelgono gli agriturismi, invece, è stabile con una maggior concentrazione di turisti che scelgono questo tipo di offerta in Lombardia (20,8% delle presenze totali italiane), Lazio (13,4%) e Veneto (11,9%). Inoltre, rispetto al 2000 il numero di presenze italiane negli agriturismi nel 2010 è passato da 1,9mln a 4,7mln.
Novità di questa primavera è la diversa distribuzione delle ricerche di informazioni sul web: oltre all'anticipo del picco di traffico relativo alla Pasqua, nel 2012 le ricerche crescono anche in corrispondenza della combinazione 25 aprile-1 maggio, penalizzata negli anni precedenti dal calendario. In base ai dati di Agriturismo.it il 15% di chi partirà in vista dei ponti soggiornerà in un agriturismo; con una preferenza per il 1 maggio e il 2 giugno, a discapito dell'appena trascorso 25 aprile.
Un dato interessante si ricava dal numero medio di aziende che i turisti valutano prima di prenotare: in un anno è cresciuto del 7%. Sembra quindi che ci sia una maggiore attenzione nella scelta della destinazione per le proprie vacanze.

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