In un momento di vivacissima ripresa del turismo sia a livello globale che italiano e nonostante le preoccupazioni per il rallentamento economico e l’aumento dei prezzi, il mondo delle case vacanza e degli alloggi in affitto sembra aver messo il turbo superando di slancio i risultati ante Covid.
“Da aprile a giugno – annuncia il co-fondatore e ceo di Airbnb Brian Chesky pubblicando i dati trimestrali – abbiamo superato i 103 milioni di notti ed esperienze prenotate, il nostro numero trimestrale più alto di sempre”. E le prospettive per l’estate sono senza dubbio rosee: “Siamo così fiduciosi nella nostra crescita e redditività a lungo termine che oggi annunciamo un programma di riacquisto di azioni da 2 miliardi di dollari”. Tra gli elementi trainanti la rapida crescita dei soggiorni di lunga durata (28 giorni o più) aumentati di quasi il 25% rispetto a un anno fa e di quasi il 90% rispetto al secondo trimestre del 2019. In salita anche gli annunci attivi per le destinazioni ‘non urbane’: +50% rispetto al secondo trimestre del 2019. Non da meno comunque il ritorno della domanda nelle città. Complessivamente, le notti e le esperienze prenotate sono cresciute del 24% rispetto al secondo trimestre del 2019, mentre le inserzioni attive sono cresciute del 23% nello stesso periodo.
C’è poi da segnalare una particolarità molto italiana: dalle masserie ai dammusi, dai trulli alle torri e i castelli (ma anche fari, case sugli alberi, agriturismi, Boat and Breakfast e addirittura tende) sono sempre più gettonati gli alloggi unici. Soltanto negli ultimi due anni, dal 2019 al 2021, le notti prenotate in questo tipo di sistemazioni sono aumentate del 50% a livello globale. In cima alla classifica delle mete più di tendenza secondo questo criterio c’è Lampedusa seguita da Ceglie Messapica, Favignana, Pantelleria. A seguire al quinto posto Grosseto, poi ancora due isole, Ponza e La Maddalena, e Martina Franca. Anche i guadagni degli host che mettono a disposizione alloggi unici, secondo Airbnb, sono stati maggiori rispetto a quelli con proposte più ‘classiche’ e nel 2021 a livello globale sono arrivati a quasi un miliardo di dollari. Le tipologie di alloggio che hanno generato più guadagni lo scorso anno sono state: agriturismi +9,6 milioni di dollari, mini case +5,6, trulli più di 5 milioni, castelli +1,3 mln, dammusi +1,1.