Trademark boccia l’accoglienza italiana

Secondo l’indagine ok Riccione e Taormina, male Porto Rotondo

Fredda, scortese, negligente. Ecco com’è l’ accoglienza turistica italiana in queste settimane ‘clou’ della stagione estiva 2008. Lo rileva un’indagine realizzata in luglio da Trademark Italia sulle 12 destinazioni balneari più rappresentative tenendo conto dell’accoglienza, dell’informazione e del marketing pubblico e privato. La valutazione complessiva promuove solo Riccione, Cervia-Milano Marittima, Taormina e Lignano Sabbiadoro; agli ultimi posti della classifica Forte dei Marmi e Porto Rotondo. In posizione intermedia Capri, Tropea, Lido di Jesolo, Positano, Ostuni e Santa Margherita Ligure. Secondo l’indagine, gli uffici pubblici del turismo risultano un ‘ostacolo’ alla prenotazione (a volte non rispondono alle mail, il personale al telefono è scostante e spesso inconcludente), ma va male anche quando la pubblica amministrazione ha delegato tutto al cosiddetto ‘privato’ delle associazioni di categoria. Le cose, secondo Trademark, non vanno meglio quando il turista si rivolge direttamente agli alberghi. "E’ un quadro molto critico, quasi incredibile – commenta Aureliano Bonini, presidente di Trademark Italia – Stiamo parlando delle più famose destinazioni italiane e dei migliori alberghi, ma l’impressione ottenuta è quella di un’ industria alla deriva. Gli uffici pubblici, con alcune lodevoli eccezioni, si occupano dei turisti come fossero noiosi importuni a uno sportello Asl. Non c’è interesse per chi chiede prezzi e informazioni; c’é una diffusa alterigia che rasenta l’arroganza in tutto il sistema di accoglienza".
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