Un marchio di qualità per cammini religiosi: l’idea della CEI

“Accanto ai classici pellegrinaggi, crescono i cammini e l’ospitalità religiosa e aumentano i gruppi di giovani e giovanissimi che richiedono casolari o strutture isolate, dove sperimentare in autonomia una prima esperienza di spiritualità: per questo la CEI sta pensando a un ‘marchio di qualità’ per identificare i cammini che presentino un reale carattere spirituale”. Lo ha detto alla Bit, in un convegno sul turismo religioso, Fabio Rocchi, amministratore della associazione no-profit Ospitalità Religiosa Italiana (Ori).

Per quanto riguarda l’ospitalità circa il 7% delle richieste arriva dall’estero e alcune sono anche di tipo interreligioso, specie da comunità ebraiche o islamiche. Negli ultimi anni le tipologie di viaggiatori, secondo Rocchi, sono cambiate. Ci sono ad esempio famiglie che si muovono indipendentemente dalle parrocchie e i singoli alla ricerca di una pausa di meditazione nei monasteri.

“Un’altra novità a cui sta lavorando la CEI – ha concluso – sono i Parchi Culturali Ecclesiali, che riuniranno le diverse risorse religiose di un territorio, come i cammini o le basiliche, e ai quali è collegato anche un progetto di avviamento dei giovani al lavoro come guide nei parchi”.

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