L’Italia si conferma tra le mete preferite per le vacanze estive, ma oltre al mare i turisti si spingeranno anche alla scoperta di città come Verona e Torino che mostrano un trend in decisa crescita. Sono i dati che emergono dal checkup estate che Confindustria Alberghi ha realizzato anche quest’anno per monitorare l’andamento del settore in vista del rush finale del mese di agosto.
Il mese di giugno è stato condizionato dal clima che ha frenato le partenze, ma luglio ha recuperato ampiamente e, in attesa dei dati a consuntivo, si può dire che la stagione è stata aperta al meglio. Per agosto, è positivo il bilancio delle prenotazioni alberghiere nelle località marittime con la conferma, per il terzo anno consecutivo, di un trend in significativa crescita. Le presenze di italiani fanno registrare ad agosto un incremento medio del 3% nelle settimane a cavallo di ferragosto e del +2% per quella immediatamente successiva.
Stazionaria la domanda estera nei segmenti medium e downscale, mentre le strutture luxury mostrano un trend in aumento tra +1 e +3% con una clientela proveniente soprattutto da Francia, Germania e Russia.
Rispetto agli anni precedenti emerge poi un dato interessante su alcune città italiane come Torino e Verona con dati crescenti sia per il turismo interno che per quello internazionale. Le strutture alberghiere del capoluogo piemontese in positivo sia per quanto riguarda la clientela italiana, in deciso aumento nella prima settimana di agosto, che per quella straniera che aumenterà tra il 2 e il 3% nella settimana di ferragosto e in quella successiva. Dalla Francia e dalla Spagna il maggior aumento di ospiti. Verona registra invece un aumento medio mensile delle prenotazioni del 2% con un +3% di italiani, soprattutto nelle ultime settimane di agosto; resta invece allineato allo scorso anno il dato degli stranieri.
“Per il terzo anno consecutivo la nostra analisi sulla stagione estiva presenta dei dati incoraggianti – dice Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – La situazione geopolitica è percepita come meno pericolosa rispetto al recente passato, ma l’Italia riesce comunque a confermarsi come una meta in crescita. Segno che una parte di quei flussi che derivavano da situazioni contingenti riferibili ad altri mercati vanno stabilizzandosi verso il nostro Paese. Anche il segnale che arriva da mete non tradizionalmente agostane, è certamente molto positivo, soprattutto nella direzione di sviluppo e migliore distribuzione dei flussi che auspichiamo per il paese.
Un altro segnale importante è la tenuta dell’offerta alberghiera che pur vedendo progressivamente crescente la concorrenza di altre tipologie di ricettivo – case, b&b, extralberghiero – continua a sua volta a migliorare, segno che l’ospitalità che sa e vuole accogliere a tutto tondo continua a trovare grande attenzione sul mercato. Se mediamente le analisi che monitorano le vacanze parlano di 38 milioni di turisti italiani, considerate seconde case ed altre forme di ricettivo, certamente il settore alberghiero e la villaggistica, forti anche di un trend di profondo rinnovamento, si confermano ancora al top delle preferenze dei viaggiatori”, conclude Palmucci