Santanchè: proprietà privata sacra ma servono regole

“Sugli affitti brevi ho fatto per mesi vari incontri con le associazioni di categoria, con i sindaci delle Città metropolitane, con gli assessori al Turismo. È una materia molto complicata, e noi vogliamo regolamentare ma non criminalizzare, perché riteniamo che la proprietà privata è
sacra. Però crediamo che ci vogliano delle regole. E quindi presto ci sarà questo disegno di legge: trovo sia giusto che se ne occupi il Parlamento, che ci sia un dibattito. Quello che noi abbiamo proposto, lo abbiamo condiviso. Poi naturalmente non tutti possono essere contenti”. Lo dice la ministra del Turismo Daniela Santanchè ai microfoni di Rds.

“Credo – aggiunge – che l’elemento principale sia questo Cin (Codice identificativo nazionale) parlante, che andrà a sostituire quello delle Regioni. Perché anche qua: siamo l’Italia, dobbiamo uniformare le regole. Altrimenti complichiamo il fatto che i turisti possano venire, perché ogni Comune e ogni Regione ha regole diverse. Poi sappiamo che è una materia sulla quale ci dobbiamo confrontare con le Regioni, ci mancherebbe altro, e proprio per questo c’è un tavolo permanente con tutti gli assessori. E quindi, dicevo, è un Cin parlante, anche per sapere quante sono le stanze a disposizione e i posti letto”.

L’altro cardine, secondo la ministra, è che “fino a due case è giusto che tu abbia la cedolare secca, perché vuol dire che ti aiuti nel reddito per fare, magari, studiare i tuoi figli come più ritieni opportuno. Ma della terza casa in su, è giusto che ti adegui alle regole, e quindi anche alla tassazione, per le imprese. Io penso sia una cosa di buon senso. Insomma – conclude – questi sono i punti fondamentali di questo ddl che verrà presentato”.

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