Atlantia pronta a nuova fase. E Fiumicino da zimbello diventa scalo top

Un gruppo integrato, ma con il baricentro in Italia. Questo sarà Atlantia con l’operazione Abertis, che rappresenta per la holding della famiglia Benetton l’avvio di una fase nuova, piena di sfide ma anche forte dell’esperienza di una società che non si muove con una logica finanziaria ma come gruppo industriale. Lo dice l’ad del Gruppo Giovanni Castellucci che, in occasione dell’assemblea degli azionisti (che ha approvato il bilancio 2017 chiuso con un utile di 1,17 miliardi), rassicura i soci promettendo anche dividendi in crescita e allontanando i timori di un possibile impatto sugli investimenti dalle nuove maggioranze politiche.

“Da oggi inizia un’altra fase della vita della nostra società che dovremo affrontare con l’adeguata attenzione e con la consapevolezza che per un’azienda italiana lavorare all’estero è difficile”, spiega Castellucci. Ma Atlantia, che solo recentemente ha messo a segno l’intesa con Acs-Hochtief per Abertis e l’ingresso in Eurotunnel come primo azionista, è abituata “a difendesi nel mondo al meglio”. Ora con Abertis l’obiettivo è un “gruppo integrato italo-spagnolo – e perché no anche francese e sudamericano”, per il quale la sfida sarà in particolare sull’integrazione manageriale.

Intanto nei primi tre mesi del 2018 per Aeroporti di Roma la crescita dei passeggeri è dell’1,8%. Negli scali romani, in particolare, in questo inizio d’anno è stata “meno visibile” la riduzione di capacità di Alitalia e si è avuta una forte crescita dell’intercontinentale (+17,9% nel trimestre). Ma soprattutto, Fiumicino, che nel 2013 quando Adr è entrata nella galassia Atlantia, era “un po’ lo zimbello del mondo”, oggi è “di gran lunga il migliore scalo europeo con oltre 40 milioni di passeggeri”: merito del ‘metodo Atlantia’, cioè dedicarsi ai problemi e metterci passione, spiega Castellucci.

Che usa un metodo diverso anche per il personale, e anziché esternalizzare, internalizza: “Anche per attività apparentemente umili come pulire i bagni, noi lo facciamo con personale nostro. E non è vero che costa di più – assicura -, perché la qualità e la capacità che le persone sviluppano le si ritrova nei risultati e nella soddisfazione del cliente”.

editore:

This website uses cookies.