Ennesimo caso negli Usa che colpisce la reputazione delle compagnie aeree. Questa volta a finire nell’occhio del ciclone è Delta. “Scendete dall’aereo o andrete in prigione e i vostri figli saranno affidati ai servizi sociali”: con queste parole un assistente di volo della compagnia ha minacciato una famiglia con un bambino di due anni che, in possesso di regolari biglietti, si rifiutava di rinunciare al posto del piccolo. L’episodio risale al 23 aprile, ma è emerso solo dopo la pubblicazione del video online, dove in pochi giorni ha incassato oltre due milioni di visualizzazioni.
Brian Schear, il padre di famiglia che nel video discute con l’assistente di volo in presenza degli agenti aeroportuali chiamati dalla compagnia per liberare i posti, è convinto che si sia trattato dell’ennesimo caso di overbooking. Ma secondo Delta, che ha chiesto scusa alla famiglia dopo la pubblicazione del video – il bimbo non aveva diritto a quel posto poiché il padre originariamente l’aveva acquistato per un altro figlio, che poi aveva preso un altro volo.
La famiglia americana era in partenza da Maui, alle Hawaii, e diretta a Los Angeles. Di fronte al rifiuto di Schear di cedere il posto del piccolo, che avrebbe quindi volato in braccio al padre o alla madre, l’assistente di volo ha minacciato la famiglia affermando che un “reato federale” del genere prevede il “carcere” e l’ ‘affidamento’ dei figli. Dopo quasi 10 minuti di discussione la famiglia è scesa dal velivolo spontaneamente.
Il caso avviene dopo quello dello scorso 9 aprile, quando un passeggero di origine vietnamita è stato trascinato a forza fuori da un aereo della United a causa di overbooking.