Le famiglie che viaggiano cercano la sostenibilità, rispettano i luoghi, le tradizioni, cercano esperienze autentiche e luoghi ecologici. Lo dice una ricerca-sondaggio di FamilyGO.eu – testata nazionale online fondata 15 anni fa e specializzata nel turismo delle famiglie – che ha interrogato i suoi lettori per conoscere la loro idea di sostenibilità e il loro modo di tradurla nella scelta di un viaggio o una vacanza, pensando a come vorrebbero crescere i loro figli e al mondo che vorrebbero lasciare loro in eredità. Sostenibile è il viaggio del presente e del futuro.
Il sondaggio ha visto aderire oltre 500 famiglie con bambini, attive nella programmazione delle vacanze di qualità, sia per i soggiorni di lunga durata che per quelli brevi. L’obiettivo era fare chiarezza sul termine sostenibilità e sui comportamenti sostenibili durante il viaggio.
È stato chiesto alle famiglie di valutare su una scala da 1 a 5 l’importanza di alcune delle definizioni tradizionalmente associate al turismo sostenibile. A mettere tutti d’accordo è il fatto che il turismo sostenibile “è rispettoso dei paesi ospitanti” (il 52% dei rispondenti è completamente d’accordo con quest’affermazione); “è rispettoso della cultura locale” (con il 51.7% completamente d’accordo); “contribuisce allo sviluppo delle popolazioni locali” (con il 48% completamente d’accordo); “è ecologico” (con il 47% dei rispondenti che assegnano al criterio il massimo accordo). Questo denota, al di là degli innegabili problemi legati alle risorse limitate e ai cambiamenti climatici, un’attenzione sia ai paesi ospitanti che alle culture locali: il viaggio ritorna a essere un’occasione di incontro, di confronto, uno scambio in cui contano non solo le esigenze del turista, ma anche quelle delle località e delle persone che le vivono.
È stato chiesto alle famiglie quanto sia importante che le categorie utilizzate per definire il turismo sostenibile rientrino anche nella progettazione della prossima vacanza in famiglia. Anche in questo caso è importante che il turismo “sia rispettoso della cultura locale” (il 45.4% dei rispondenti è pienamente d’accordo con questa definizione) e “sia rispettoso dei paesi ospitanti” (massimo accordo per il 44.3% dei rispondenti). Compare, tra i criteri più significativi, anche l’importanza che il turismo “risponda ai bisogni attuali senza compromettere il futuro”. Questi dati rivelano un certo grado di corrispondenza tra l’idea di sostenibilità delle famiglie italiane e la loro intenzione di mettere in atto comportamenti coerenti con questa idea.
Per i rispondenti la sostenibilità si traduce principalmente nella scelta “delle esperienze da fare in loco” (sono molto e completamente d’accordo il 73.1% dei rispondenti), “del tipo di struttura ricettiva” (molto e completamente d’accordo il 65.8 % dei rispondenti), “delle mete”
(molto e completamente d’accordo il 43.5% dei rispondenti) e “dei mezzi di trasporto” (molto e completamente d’accordo il 41% dei rispondenti). Per tutta la filiera turistica un segnale incoraggiante: le famiglie italiane si muovono spesso seguendo una propria personale idea di sostenibilità e questo può tradursi in tante proposte diversificate che intercettino le differenti aspirazioni ed esigenze.
Per la maggior parte delle famiglie intervistate la scelta di viaggiare sostenibile non è solo una scelta comportamentale legata alla situazione attuale, ma è un vero investimento per il futuro. Se infatti solo il 7% risponde che il turismo sostenibile è una necessità legata alla limitatezza delle risorse disponibili, oltre il 43% dichiara che è un’opportunità di attuare forme di consumo più consapevoli e rispettose e il 33% parla di vero intervento educativo a lungo termine.
Sono dati interessanti non solo perché intercettano la filosofia di FamilyGO di un viaggio o di una vacanza che non esauriscono il loro senso una volta rientrati a casa, ma anche perché premiano l’impegno di tutti gli operatori che vedono nell’esperienza turistica delle famiglie
con bambini un’occasione di crescita e un contributo a delineare gli adulti e i cittadini che quei bambini diventeranno.
(Photo credits @Erika Fasam)