Viaggiare in aereo è sicuro. Anche al tempo del coronavirus. A meno che la persona malata non sia seduta di fianco (la distanza di sicurezza si estende a 1,8 metri) rischi non ce ne sono, secondo quanto si legge in un articolo del corriere.it.
“In realtà l’aria è molto pulita e davvero sicura”, chiariscono dalla Iata. E a confermarlo sono due studi, che risalgono al 2017, dell’Easa, l’agenzia indipendente europea per la sicurezza aerea. Secondo questi documenti la qualità dell’aria in cabina è simile o persino meglio di quella registrata normalmente negli ambienti interni come gli uffici, le scuole, le abitazioni. Il sistema è progettato per far circolare aria che al 50% è presa da fuori e al 50% è interna, ma filtrata. In alcuni casi, come i Boeing 717 di Delta Air Lines, l’aria è presa tutta dall’esterno.
Gli aerei, soprattutto quelli di ultima generazione, “hanno filtri così efficienti e moderni – chiamati High efficiency particulate air (Hepa) – che sono identici a quelli degli ospedali e per questo riescono a catturare e a bloccare fino al 99,97% dei microbi presenti”, calcola la Iata.
E sia negli Airbus A350 che nei Boeing 787 l’aria in cabina viene cambiata ogni 2-3 minuti. Gli ambienti interni dei velivoli, poi, vengono anche regolarmente disinfettati. “Il rischio di contrarre in quota il virus da una persona infetta è con ogni probabilità più basso di quello degli spazi chiusi come gli uffici”, conclude la Iata, secondo quanto riporta il corriere.it.