Dopo l’attacco del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli contro Tirrenia, è stata immediata la risposta dell’armatore Vincenzo Onorato. “Quella del ministro è una dichiarazione di chi non sa e non ha preso le informazioni, pura campagna e demagogia elettorale. Per quanto riguarda il monopolio, non sa che sulle linee per la Sardegna operano altre quattro compagnie: Grandi Navi Veloci, Sardinia Ferries, Grendi e Grimaldi. Le tariffe Tirrenia inoltre non sono stabilite da noi, ma dalla convenzione firmata con lo Stato, e spesso sono ben al di sotto dei limiti fissati dalla stessa. Al ministro Toninelli, alla cui impreparazione siamo abituati da tempo e sui temi più svariati, dico – perché è evidente che non lo sa – che per Onorato Armatori, di cui Tirrenia fa parte, lavorano 5000 persone, tutte italiane e rappresentiamo di gran lunga la prima realtà nazionale in termini occupazionali nei traffici per le isole. Al ministro – conclude Onorato – consiglio inoltre di includere nei provvedimenti per il reddito di cittadinanza i 50mila marittimi italiani disoccupati a casa, grazie a politiche confermate dai suoi predecessori e che servono gli interessi della lobby degli armatori a cui anche il signor Toninelli sembra rispondere”.
Ieri a Cagliari Toninelli aveva annunciato che “i tecnici sono già al lavoro per una nuova gara, una nuova convenzione. Siamo stanchi di questa situazione e porremmo fine al monopolio Tirrenia. Il servizio deve svolgere un’utilità sociale fondamentale, Tirrenia utilizza soldi pubblici e non può far schizzare così i prezzi, è inaccettabile. Lo Stato ha dato alla Tirrenia 72 milioni perché abbattesse i prezzi e permettesse ai cittadini sardi di poter tornare a casa o andare nella penisola con dei prezzi calmierati. Ebbene – è l’affondo del ministro – i prezzi non sono corrispondenti agli aiuti che sono stati dati e nessuno sinora è andato a chiedere mai nulla: dal Mef a chi mi ha preceduto, hanno lasciato un monopolio in mano a un privato, che poi se ne fregava altamente perché non c’era uno Stato a controllare. Adesso lo Stato è tornato e la convenzione che scadrà l’anno prossimo noi la riscriveremo”.
Sull’isola sono sei le compagnie marittime che offrono collegamenti con la Penisola. Alcune operano prevalentemente nei periodi estivi, quando è maggiore l’afflusso di turisti che sbarcano nell’Isola per le vacanze. Tirrenia è l’unico vettore ad operare in regime di convenzione con lo Stato, firmata nel 2012, per assicurare i servizi in continuità territoriale marittima sino al 2020, dietro un corrispettivo annuo di 72 milioni di euro per garantire tariffe agevolate ai residenti nell’isola. Tutte le altre compagnie operano in regime di libero mercato.
Le tratte operate da Tirrenia sono Civitavecchia-Olbia, Civitavecchia-Arbatax e Civitavecchia-Cagliari, la Napoli-Cagliari, l’Olbia-Genova, la Porto Torres-Genova e la Arbatax-Genova. A queste si aggiunge anche la Cagliari-Palermo.
All’interno dello stesso gruppo armatoriale che fa capo a Vincenzo Onorato opera anche Moby che effettua, in questo caso al di fuori della convenzione, i collegamenti tra Olbia e gli scali toscani di Livorno e Piombino.
La compagnia Grimaldi è attiva sulle tratte Civitavecchia-Porto Torres, Livorno-Olbia, Civitavecchia-Olbia (stagionale) e viceversa, mentre Sardinia-Corsica Ferries programma in estate fino a due traversate al giorno in partenza da Livorno per Golfo Aranci.
Infine, la compagnia marittima Snav opera su Genova collegando il capoluogo ligure con Olbia e Porto Torres e lo stesso fa Grandi navi veloci.