Alitalia, boccata d’ossigeno con il DL sui requisiti i sistema

La prossima settimana il nuovo Piano, ma secondo le regola di Bruxelles

Arriva una boccata d’ossigeno per
Alitalia, sotto forma dei 40 milioni di euro previsti dal
decreto approvato oggi dal Cdm sui requisiti di sistema. La
compagnia di bandiera incassa inoltre la disponibilita’ delle
banche a valutare con attenzione il nuovo piano industriale che
verra’ presentato la prossima settimana mentre si chiude con un
nulla di fatto – le parti si rincontreranno domattina – l’atteso
faccia a faccia tra il numero uno della compagnia Giancarlo
Cimoli ed i sindacati. Dall’Unione Europea intanto giunge il
monito affinche’ il nuovo piano rispetti le condizioni fissate
a giugno. E quindi preveda come condizione indispensabile la
ricapitalizzazione entro la fine dell’anno.
Il Governo ha messo comunque sul piatto, tra sgravi e misure
varie, 120 milioni a sostegno dell’intero comparto del trasporto
aereo. Di questi, previsti nei cosiddetti ‘requisiti di
sistema’, il 30% – pari appunto a circa 40 milioni di euro –
sono per la compagnia di bandiera.
Cimoli ha puntato sul caro-petrolio le responsabilita’ del
rosso di 160 milioni di euro nei primi sei mesi del 2005: senza
il caro greggio, per la prima volta negli ultimi anni, Alitalia
– ha infatti sottolineato – avrebbero registrato un utile. Per
il 2006, invece, il management prevede di dover mettere in
bilancio 1,015 miliardi di euro solo per le spese di carburante
(850 milioni per quest’anno).
Lo stesso Cimoli ha quindi sottolineato la necessita’ di
convincere ora banche, fondi di investimento, investitori
istituzionali e ”perfino la casalinga di Voghera” sul fatto
che le risorse per la ricapitalizzazione della compagnia non
saranno a fondo perduto.
Intanto la societa’ di revisione dei conti incalza i vertici
della societa’ chiedendo se ci sara’, o meno, la continuita’
aziendale in vista del prossimo cda che slitta di qualche giorno
rispetto alla data fissata per dopodomani, 7 ottobre.
Il presidente ed Ad di Alitalia avrebbe poi informato che il
discostamento peggiorativo dei conti, rispetto al piano
industriale originario – hanno riferito i sindacati al termine
dell’incontro svoltosi in serata – sarebbe di 550 milioni di
euro, dei quali 415 legati proprio al caro-carburante. E che
quindi occorrerebbero misure aggiuntive per coprire le nuove
esigenze. Una riunione, quella con i sindacati, che si
e’ conclusa senza nulla di fatto: le parti si sono riaggiornate
a questa mattina.

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