Tempo di bilanci per ‘Bi-Holiday’, brand della galassia Biasuzzi Spa, che gestisce il Villaggio San Francesco a Caorle e il Bi-Village a Fasana in Croazia con il coordinamento del TO Bi-Booking. Una stagione 2020 difficilissima ma che alla prova dei fatti evidenzia che a salvare vacanze, posti di lavoro e parzialmente i bilanci, è stato il ‘fattore Italia’.
“Abbiamo appena chiuso una stagione, sia in Italia che in Croazia, che non esiterei definire complicata; non è stato facile decidere di gettare il cuore oltre l’ostacolo ed aprire senza sapere cosa sarebbe successo – sottolinea Ilenia Cherubin, ad di Bi Booking e direttore Marketing and Sales del gruppo – ma l’abbiamo fatto e siamo riusciti a difendere posti di lavoro offrendo una vacanza vera e sicura a ospiti che ci danno la loro fiducia da molti anni. Come italiani – prosegue Cherubin – siamo stati incredibili: come spesso accade, ci siamo salvati da soli. Due i fattori: da una parte la voglia di vacanza, che ci ha portato a gestire migliaia di prenotazioni appena terminato il lockdown; a giugno ci siamo trovati ad avere un inatteso boom di presenze, che poi si è replicato ad agosto e a metà settembre. Dall’altra c’è stato un fenomeno di auto responsabilizzazione dei nostri collaboratori che hanno fatto oltre l’inimmaginabile per poter aprire e gestire in sicurezza la struttura.
Sul fronte stranieri la riunione di bilancio do fine anno ha offerto spunti di riflessione sulla qualità delle strutture italiane rispetto a quello che c’è nel resto d’Europa; austriaci, tedeschi, olandesi, per una parte dell’anno hanno dovuto infatti fare le vacanze nel loro Paese ma appena hanno avuto il via libera sono tornati in Italia. Detto in parole semplici gli stranieri scelgono di mettersi in auto verso il Veneto per la tipologia evoluta delle strutture che abbiamo (oltre allo stile di vita e il clima): “si tratta di un valore sul quale dobbiamo lavorare. Se abbiamo chiuso una stagione che prima del Covid si preannunciava con presenze in crescita a due cifre ora dobbiamo imparare a prendere le misure con un mercato molto diverso; siamo passati dal 50% di stranieri e 50% di italiani all’avere l’80% di connazionali e stimiamo che questo potrebbe essere anche il mercato del 2021 sapendo che comunque il turista straniero non vede l’ora di tornare qui nel bel Veneto. Vuole tornare perché ci sono le strutture, ci sono i prezzi giusti e non ci sono i sovraffollamenti che hanno vissuto a casa loro con tutta una sequela di problematiche”.
Più complessa la situazione in Croazia, spiega Cherubin, dove il bacino di utenza internazionale ha messo in difficoltà tutti i player “sul quel fronte dobbiamo ringraziare il nostro staff che ha fatto oltre l’impossibile per consentire l’apertura in sicurezza e offrire il massimo ma sappiamo di dover ripensare molte cose in un territorio dove è stato una anno difficile causa Covid. I numeri di presenze li sono stati minori, anche rispetto alle previsioni, ma questo in relazione all’andamento dell’epidemia e alle conseguenti azioni messe in atto a livello di Governo di quel territorio”.