Veratour: 2014, il miglior anno di sempre, nonostante Sharm

Il 2014 sarà un anno da record per Veratour. I primi nove mesi dell’anno sono stati molto positivi; nonostante sia venuta a mancare l’incidenza del volume di traffico su Sharm El Sheikh, dove Veratour aveva investito ingenti risorse, l’operatore, grazie ad un grande lavoro operativo e commerciale, è riuscito a ridistribuire le vendite su tutte le altre destinazioni, recuperando quasi totalmente l’importante perdita.

“Il 2014 – commenta Stefano Pompili, direttore generale Veratour – si è rivelato certamente un anno di grande lavoro, anche per l’assenza della destinazione Sharm el Sheikh, ma senza emergenze particolari. Ci possiamo ritenere soddisfatti dei dati realizzati fino ad oggi, sono in crescita e rappresentano già il 90% delle nostre previsioni finali. Non solo prevediamo di chiudere un anno con un incremento nei volumi, raggiungendo la soglia dei 200 milioni di euro, ma con una marginalità nuovamente in crescita che ci porterà a siglare il 25° bilancio consecutivo in utile. Realizzeremo così il miglior bilancio della nostra storia”.

Da rilevare che il 70% delle prenotazioni è avvenuto tramite la Prenotazione Anticipata e che Veratour utilizza come unico canale di vendita le agenzie di viaggio. Nel 2014 il 67% del volume d’affari è stato realizzato dall’area nord Italia, il 33% dal centro e sud Italia.

Ad oggi è stato realizzato il 90% del fatturato preventivato per il 2014. Questa la ripartizione delle vendite per aree geografiche: Tunisia, destinazione best performer con +19%; Grecia e Turchia +12%; lungo raggio +10%; Baleari e Canarie +7%; Italia +1%.  

Merita menzione anche il positivo riscontro avuto dalle agenzie di viaggio e dal cliente finale sulla nuova linea di prodotto lanciata quest’anno, i VeraResorts, strutture attentamente selezionate, con controllo diretto della qualità e un tocco di italianità in un contesto internazionale.

Ottimi dati anche per il prodotto con voli di linea, + 19% rispetto al 2013, e per la divisione Gruppi, che ha registrato + 25%.

L’unica destinazione che ha sofferto, per lo sconsiglio posto dalla Farnesina, è stata l’Egitto, che, con il blocco su Sharm El Sheikh perdurato sino alla fine di luglio, chiuderà l’anno con un -15%.

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